Nomina dirigente Regione: difetti notifiche, processo a marzo
Non è potuto iniziare oggi, come previsto, il processo a carico del presidente della giunta regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti, e dell'assessore al personale, Domenico Tallini, rinviati a giudizio per rispondere di abuso d'ufficio a seguito dell'inchiesta sulla nomina della dirigente del Dipartimento controlli della Regione, Alessandra Sarlo. Difetti nelle notifiche degli atti hanno reso necessario il rinvio del dibattimento, che dovrebbe prendere adesso il via il 17 marzo prossimo davanti al tribunale collegiale del capoluogo calabrese, dove sarà presente anche la parte offesa, Ligio Bulotta, costituitosi parte civile con l'avvocato Francesco Iacopino.
Scopelliti e Tallini - difesi rispettivamente dagli avvocati Francesco Scalzi e Enzo Ioppoli, il primo, e Aldo Labate il secondo - sono stati rinviati a giudizio il 21 giugno scorso dal giudice dell'udienza preliminare che, contestualmente, ha prosciolto il vice presidente della Regione, Antonella Stasi, "per non aver commesso il fatto". Secondo a tesi della pubblica accusa, sarebbe stata irregolare la nomina a dirigente della Sarlo, che giunse nell'agosto 2011 dopo che era "andato a vuoto" un avviso interno per l'individuazione di un candidato che avesse i requisiti per l'incarico nella nuova struttura Controlli.
Alessandra Sarlo, che nel 2010 è stata per un breve periodo commissario dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, e che rispetto a tale nomina è indagata per corruzione, è la moglie del giudice Vincenzo Giglio, arrestato nell'ambito dell'inchiesta denominata "Infinito" e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano su presunti rapporti con la cosca Lampada operante nel capoluogo lombardo. (AGI)