Strage a Filandari: procuratore, sparatoria è espressione di una subcultura violenta
L’adozione della violenza per risolvere i problemi “sembra un copione dell’800 per chi non è di Vibo, ma qui è un fenomeno all’ordine del giorno. Mai però si era verificato tutto ciò, un intero nucleo familiare sterminato”. Lo ha detto il procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo durante la conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli delle indagini che hanno permesso di arrivare ai quattro responsabili dell’omicidio di Domenico Fontana e dei suoi quattro figli ieri pomeriggio in una masseria in località Olivarella di Scaliti a Filandari. La scena che si è presentata agli occhi di investigatori e inquirenti è stata definita “apocalittica”, “un dramma di proporzioni assolute”. Spagnuolo ha parlato del tessuto sociale del vibonese, sostenendo che quanto accaduto è “espressione di una subcultura violenta di una popolazione che rifugge al rispetto della legalità”. Il fatto che il contesto non sia mafioso, secondo il magistrato, è paradossalmente un aggravante proprio perché si inserisce in un contesto socio- culturale. “Appropriarsi della violenza per risolvere i conflitti è un atteggiamento che risale all’epoca barbarica”, ha concluso il capo della Procura.