E’ originario del reggino l’operatore di Emergency rapito in Darfur
E’ di Motta San Giovanni, nel reggino, Francesco Azzarà, 34 anni, operatore di Emergency rapito ieri a Nyala, nel Sud Darfur, da un gruppo di uomini armati. I genitori dell’uomo - Giuseppe Santo Azzarà e Fortunata Legato - che vivono nel comune a trenta chilometri da Reggio Calabria, sono pensionati. Prima di ritirarsi avevano gestito per anni un bar nella cittadina. Ad avvisarli del rapimento del figlio i carabinieri che su indicazione della Farnesima si sono recati a casa nella notte scorsa.
Azzarà che si è laureato a Pisa in Economia aziendale specializzandosi in commercio estero aveva maturato molte esperienze professionali fuori dai confini italiani ed era arrivato in Sudan da circa un mese e mezzo dopo altre missioni all'estero per conto di Emergency.
L’organizzazione umanitaria conferma che il rapimento è avvenuto ieri intorno alle 17 locali mentre l'operatore 34enne viaggiava a bordo di un’auto per dirigersi, insieme a due colleghi, all’aeroporto di Nyala e che sarebbe stata fermata dal gruppo armato dei rapitori.
Azzarà era alla sua seconda missione nel Darfur e lavorava come logista del centro pediatrico aperto nel 2010 dalla struttura di Gino Strada. La stessa Emergency ha richiesto la liberazione immediata di Francesco Azzarà auspicando la piena collaborazione di chiunque possa dare una mano. “Non ce l’aspettavamo, e stiamo cercando di capire il perché di questo fatto, anche se non c’è un motivo razionale” è stata la dichiarazione a caldo dello stesso Strada.