Pentito che accusa Tracuzzi implicato in attentato a Di Landro
Antonino Lo Giudice, il boss pentito che era a capo dell’omonima cosca della 'ndrangheta chge accusa il capitano Trecuzzi, arrestato a Livorno, si è autoaccusato di essere stato il mandante degli attentati e delle intimidazioni compiute contro i magistrati della Procura generale e della Dda di Reggio Calabria. Lo Giudice ha anche riferito che esecutore degli attentati sarebbe stato uno degli esponenti di punta della sua cosca, Antonio Cortese. Gli attentati hanno avuto inizio nel gennaio scorso con la bomba fatta esplodere davanti al portone della Procura generale di Reggio Calabria. Un episodio interpretato come un messaggio intimidatorio contro il procuratore generale, Salvatore Di Landro. Nel giugno successivo persone non identificate si sono introdotte nel parcheggio del Centro direzionale di Reggio Calabria, dove ha sede la Dda, ed hanno allentato i bulloni, al fine di provocare un incidente, dell’auto di servizio di Di Landro. Un’intimidazione è stata compiuta anche contro il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, sull'automobile del quale, anche questa lasciata nel parcheggio del centro direzionale, è stata lasciata una cartuccia per fucile calibro 12 caricata a pallettoni. In agosto un’altra bomba è stata fatta esplodere davanti il portone dell’abitazione del procuratore generale Di Landro, provocando gravi danni. Nel settembre scorso, infine, è stato lasciato un bazooka nei pressi della sede della Dda. Poco prima uno sconosciuto aveva telefonato al 113 avvertendo della presenza del bazooka e riferendo che si trattava di un messaggio nei confronti del Procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone.