‘Ndrangheta. Attentati magistratura, confermati gli arresti

Calabria Cronaca
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Il tribunale del riesame di Catanzaro ha confermato il provvedimento con cui e' stata disposta la custodia in carcere per tre persone finite in manette il 15 aprile con l'accusa di essere responsabili degli attentati compiuti lo scorso anno contro la Procura generale di Reggio Calabria e l'abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro, nonche' delle intimidazioni di cui e' stato vittima il procuratore della Repubblica in servizio nella Citta' dello Stretto, Giuseppe Pignatone. I giudici hanno respinto i ricorsi presentati dai difensori degli indagati, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore di Catanzaro, Salvatore Curcio, che ha sostenuto l'impianto accusatorio nei confronti degli indagati. Custodia in carcere confermata, dunque, per il boss Luciano Lo Giudice, Antonio Cortese, ritenuto l'armiere della cosca, e Vincenzo Puntorieri, legato a Cortese. I tre indagati sono stati accusati dal boss pentito Antonino Lo Giudice - quarto destinatario dell'ordinanza cautelare -, fratello di Luciano. Antonino Lo Giudice ha deciso di collaborare con gli inquirenti assumendosi la responsabilita' di aver deciso di dare il via alla stagione delle intimidazioni a Reggio, e facendo i nomi dei complici esecutori.

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