Scajola: iniziato il processo, ex ministro in aula
È iniziato a Reggio Calabria il processo che vede imputato l'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola, accusato di procurata inosservanza di pena a favore dell'ex deputato Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo la condanna a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, pena ridotta recentemente dalla Cassazione a 3 anni.
In aula è presente lo stesso Scajola, ai domiciliari, che ha ottenuto il permesso di recarsi nella città calabrese per il processo. Il collegio è presieduto da Natina Pratticò. (AGI)
h 10:31 | Scajola, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Perroni, ha fatto il suo ingresso nel tribunale senza rilasciare dichiarazioni data la sua condizione di detenuto agli arresti domiciliari.
Secondo le indagini della Dia, che nel maggio scorso lo hanno portato in carcere insieme alla moglie dell'ex deputato Amadeo Matacena, Chiara Rizzo, e altre persone, l'ex ministro di Interni e Attività Produttive si sarebbe attivato per favorire la latitanza di Matacena, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, ai fini del trasferimento da Dubai, dov'è latitante, in Libano.
Per Scajola gli inquirenti avevano chiesto anche l'aggravante del concorso esterno in associazione mafiosa respinta dal Gip.
h 12:22 | L'appello del pm contro il rigetto dell'aggravante mafiosa per l'ex ministro Claudio Scajola, coinvolto nell'operazione "Breakfast" della Dia di Reggio Calabria che lo ha portato in carcere nel maggio scorso, è stato dichiarato inammissibile dal Tribunale della Libertà. Lo apprende l'Agi dai difensori dell'uomo politico.
L'aggravante mafiosa, chiesta dagli inquirenti, fu a suo tempo rigettata dal Gip che aveva comunque emesso l'ordinanza chiesta dalla Procura a carico dell'ex ministro per il solo reato di procurata inosservanza di pena a vantaggio dell'ex deputato latitante Amedeo Matacena. Stamane intanto è iniziata la prima udienza del processo alla quale Scajola ha presenziato senza rilasciare dichiarazioni.
La difesa dell'ex ministro Claudio Scajola, imputato a Reggio Calabria nel processo scaturito dall'operazione "Breakfast", ha presentato una serie di eccezioni tendenti a far dichiarare la nullità del provvedimento che ha disposto il giudizio immediato per il loro assistito, eccependo alcuni vizi procedurali. Eccezioni analoghe sono state avanzate dai legali dell'altra imputata, Maria Grazia Fiiordalisi. Il pm Lombardo, nella sua replica, ha affermato che il giudice non può modificare quanto stabilito dal Gip se non producendo un provvedimento "abnorme". I giudici si sono ritirati per decidere.
Secondo l'ipotesi degli investigatori, progettando un eventuale trasferimento di Matacena da Dubai in Libano al fine di metterlo al riparo da un'eventuale estradizione in Italia, Scajola avrebbe di fatto agevolato anche i clan della 'ndrangheta di cui l'ex deputato, condannato con sentenza passato in giudicato, era referente.
Da qui la richiesta nei suoi confronti dell'aggravante mafiosa che il Gip a suo tempo non aveva ritenuto sussistere. In primo e secondo grado Matacena era stato condannato a cinque anni di reclusione, pena recentemente ridotta a tre anni dalla Cassazione.
"La notizia più rilevante di oggi è la non ammissibilità dell'appello sull'aggravante mafiosa che mette un punto fermo su questa vicenda". Lo ha detto all'Agi l'avvocato Giorgio Perrone, presente in aula, nel Tribunale di Reggio Calabria, per difendere l'ex ministro Claudio Scajola, insieme alla collega Patrizia Morello, nella prima udienza del processo scaturito dall'operazione "Breakfast.
"Il processo - ha aggiunto Perrone - è appena iniziato. Abbiamo proposto le nostre eccezioni. Speriamo che vengano accolte, in caso contrario continueremo la difesa nel processo". Perrone ha anche annunciato la volontà dello suo assistito di partecipare a tutte le udienze.
h 12:49 | L'ex presidente del Libano Amin Gemayel è fra le persone che la difesa di Claudio Scajola intende citare nell'ambito del processo scaturito dall'operazione "Breakfast", iniziato oggi a Reggio Calabria, che vede l'ex ministro imputato per procurata inosservanza di pena in favore dell'ex deputato Amedeo Matacena.
Lo ha annunciato oggi il difensore di Scajola, l'avvocato Giorgio Perroni. Gemayel, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il politico contattato ai fini di un eventuale trasferimento di Matacena da Dubai nel paese dei cedri, considerato piu' sicuro per mettere al riparo l'ex parlamentare calabrese da un'eventuale richiesta di estradizione da parte delle autorità italiane.
Con Gemayel la difesa intende chiamare a deporre Vincenzo Speziali, uomo d'affari catanzarese, da tempo residente in Libano, che sarebbe stato il puto di contatto fra Scajola, la moglie di Matacena Chiara Rizzo, lo stesso Matacena e Gemayel. Il processo con rito abbreviato a carico di Chiara Rizzo inizierà il 13 novembre. La donna fu arrestata nel maggio scorso dalla Dia insieme a Scajola e altre persone.
13.45
I giudici del Tribuale di Reggio Calabria hanno respinto tutte le eccezioni presentate oggi dalla difesa dell'ex ministro Claudio Scajola, oggi in aula per la prima udienza del processo "Breakfast". Il processo è stato rinviato, su richiesta dei legali dell'imputato, al 6 novembre. (AGI)