Scajola: Dia Reggio, approfondire interessi Matacena nell’eolico
Acquisire gli atti dell'inchiesta della Dda di Catanzaro riguardante il Parco Eolico "Pitagora" realizzato nel Crotonese: è la richiesta che gli uomini della Dia di Reggio Calabria hanno avanzato al sostituto procuratore della Dda della città dello stretto Giuseppe Lombardo, titolare dell'inchiesta "Breakfast" che lo scorso 8 maggio ha portato in carcere, tra gli altri, l'ex ministro Claudio Scajola per i suoi rapporti con Amedeo Matacena, l'ex deputato latitante a Dubai dopo la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. L'obiettivo e' di approfondire gli interessi di Matacena nel campo dell'eolico ed ed eventuali cointeressenze con clan della 'ndrangheta che, secondo gli inquirenti, potrebbero aggravare la posizione di Scajola.
Il sostituto procuratore ha allegato la richiesta nella corposa documentazione presentata al Tribunale del Riesame, che dovra' decidere del ricorso presentato dalla procura contro il mancato accoglimento dell'aggravante mafiosa per gli indagati. Scajola, al quale nel frattempo sono stati concessi i domiciliari, è, infatti, accusato di procurata inosservanza di pena a favore di Matacena, latitante a Dubai dopo la condanna definitiva a 5 anni, da qualche giorno ridotta a 3 dalla Cassazione, per concorso esterno in associazione mafiosa. Ma, secondo gli inquirenti, agevolando la latitanza di Matacena, l'ex ministro dell'Interno avrebbe di fatto agevolato anche gli interessi della 'ndrangheta. Un'aggravate che il gip non aveva riconosciuto in sede di emissione dell'ordinanza di custodia cautelare. Dall'inchiesta sul parco eolico di Isola Capo Rizzuto condotta dai loro colleghi di Catanzaro, invece, secondo gli inquirenti reggini, oltre al pagamento di una tangente, sarebbe emerso "l'immancabile intervento della 'ndrangheta". L'uomo chiave, ancora una volta, sembrebbe essere Vincenzo Speziali, coinvolto secopndo la Dia nella trattativa per l'espatrio di Matacena in Libano, ma anche cugino di un indagato nell'inchiesta sull'eolico.
Gli investigatori della Dia reggina, diretta dal colonnello della Guardia di Finanza Gaetano Scillia, nella richiesta del 18 giugno scorso chiedono di acquisire il fascicolo dell'inchiesta crotonese "per approfondire l'eventuale cointeressenza nella vicenda di Vincenzo Speziali, anche per meglio comprendere se esistano tra lo stesso e Amedeo Matacena, al di la' della vicenda dell'asilo politico, comuni interessi nel campo delle energie alternative".
Il nuovo spunto investigativo è nato dalle carte sequestrate a Maria Grazia Fiordelisi, la segretaria di Matacena, pure arrestata e poi ritornata in libertà. In particolare, tra i documenti era contenuta una e-mail spedita dalla moglie di Claudio Scajola ad Amedeo Matacena, relativa a "progetti comuni con Paesi membri dell'Ue" nel campo delle energie rinnovabili nei paesi balcani, in Ucraina e Modavia. All'interno della stessa cartella e' stato rinvenuto un appunto manoscritto riportante il nominativo di Vincenzo Speziali, con i suoi recapiti telefonici e l'indirizzo e-mail, da cui gli inquirenti ritengono di aver ricavato spunti interessanti. (AGI)