Minacciavano imprenditori e carabinieri: 10 fermi a Vibo, colpo al clan dei Soriano
Sono dieci gli esponenti della consorteria criminale dei “Soriano” di Filandari, nel vibonese, fermati stamani dai carabinieri poiché ritenuti responsabili dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento, minaccia, incendio, detenzione e porto abusivo di armi e di esplosivi, aggravati dalle modalità mafiose e commessi dal 2007 ad oggi ai danni di numerosi imprenditori ed anche di alcuni giornalisti locali. L’indagine ha permesso anche di individuare i responsabili delle minacce e dei danneggiamenti subiti da alcuni carabinieri impegnati sul territorio dove era attiva l’organizzazione. L’operazione conclude un’indagine avviata nel 2010 dalla Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia che ha permesso di disarticolare l’associazione di tipo mafioso ed è stata effettuata dai militari dello stesso comando provinciale con il supporto di quelli della Compagnia Speciale e del Nucleo Cinofili del Gruppo Operativo Calabria. I provvedimenti di fermo di indiziati di delitto sono stati emenssi dalla Procura della Repubblica - Dda di Catanzaro.
Ulteriori particolari saranno resi noti stamani alle 10 nel corso di una conferenza presso il Comando Provinciale.
h 10:37 | (VIDEO) L’indagine, che ha portato oggi all'operazione "Ragno", ha permesso anche di individuare i responsabili delle telefonate minatorie e minacce alla deputata Angela Napoli, di Fli, a giornalisti e carabinieri. In particolare a Pietro Comito, di Calabria Ora, e Nicola Lopreiato, della Gazzetta del Sud. In particolare, Angela Napoli e Nicola Lopreiato ricevettero una lettera di minacce, mentre a Comito fu fatta una telefonata minatoria. Ancora più pesanti le intimidazioni a quattro carabinieri che prestavano servizio nella zona: ad uno fu bruciata la vettura, ad altri due spararono colpi di pistola contro l'abitazione e l'automobile e ad un altro fui recapitata una lettera a casa.