Capellupo (Pd): “Il sindaco Abramo deve comprendere i lavoratori della Fondazione Campanella”

Catanzaro Salute

“Non posso non notare che qualcosa non va se all’uscita dalla Prefettura di Catanzaro il sindaco della città capoluogo di regione si lascia andare ad una affermazione quanto meno infelice “come se io aspetto i voti vostri” nei confronti dei dipendenti della Fondazione Campanella fuori a manifestare e attendere indicazioni sul loro futuro lavorativo e personale. I vostri voti? Che intende dire il sindaco Abramo?”. Questo il commento di Vincenzo Capellupo, consigliere comunale di Catanzaro, in merito alle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino del capoluogo di regione circa la questione dei lavoratori della Fondazione Campanella.

“Vorrei, inoltre, ricordare al sindaco che la gestione della sanità da quasi 5 anni è portata avanti proprio dal centro destra che lo ha eletto primo cittadino di Catanzaro, a partire dal Commissario e presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, da parte del quale non mi sembra di ricordare un comportamento così equilibrato nei confronti della sanità del Capoluogo di Regione”.

“Ai lavoratori senza stipendio, al di là di tutto, si deve impegno e comprensione; credo che questo si aspettino loro stessi, no arroganza e sbeffeggiamento. A loro va la mia solidarietà. Trovarsi senza stipendio con figli e mutui, in un momento di complicata vita del paese, in assenza di adeguate tutele sociali non è una situazione da poco ed occorre quanto meno rispetto. Probabilmente il sindaco alle prese con una grave crisi di maggioranza, con problemi irrisolti, con uno stato complessivo della città in progressivo peggioramento e con cervellotiche decisioni illogiche prima assunte e poi ritirate vedi quella sulle mense scolastiche di due anni fa ai danni degli studenti o la ricerca di 25milioni di euro per finanziare il progetto Safe City, sta perdendo la guida della città. E con rispetto da un esponente istituzionale esperto e di questa portata, che rappresenta tutti noi in quanto Primo cittadino, non possiamo più tollerare un simile comportamento irresponsabile, il trionfo della gaffe pubblica corredata dalle affermazioni surreali “a me nessuno ha detto nulla” o “non ne sapevo nulla”.


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