Consiglio provinciale: “Bloccare i licenziamenti alla Fondazione Campanella”
La segreteria generale dell’Amministrazione provinciale ha inoltrato ufficialmente il documento - proposto dal presidente della Provincia, Enzo Bruno, e condiviso unanimemente dal Consiglio Provinciale nel corso della prima seduta consiliare svoltasi il 27 ottobre - avente ad oggetto le problematiche della Fondazione Campanella. L’atto, con cui si chiede agli organismi competenti di bloccare l’esecutività degli atti che di fatto decretano il licenziamento e quindi la chiusura della Fondazione, in attesa del nuovo Consiglio e della nuova Giunta regionale che saranno eletti il prossimo 23 novembre è stato inviato al commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal debito sanitario, al direttore generale Fondazione Campanella, al presidente Fondazione Campanella, al prefetto di Catanzaro, al presidente giunta regionale facente funzioni.
Di seguito il testo del documento approvato: “Il licenziamento di 173 dipendenti della Fondazione Campanella, che di fatto sancisce la chiusura della struttura oncologica, scrive una brutta pagina della storia umana e professionale nella città di Catanzaro e dell’intera provincia, e non solo per l’inevitabile ricaduta economica che il venir meno della principale fonte di reddito di molte famiglie avrà in un tessuto sociale già fragile come quello calabrese, quei licenziamenti rappresentano anche il triste epilogo di una vertenza complicata che va ad incidere, sotto forma di un attacco mirato, al sistema sanitario del capoluogo di regione che su questo settore ha costruito una peculiare identità.
“Considerato che in materia sanitaria è competente la Regione chiediamo agli organismi competenti di bloccare l’esecutività degli atti che di fatto decretano il licenziamento e quindi la chiusura della fondazione, in attesa del nuovo Consiglio e della nuova Giunta regionale che saranno eletti il prossimo 23 novembre.
“Inoltre desta preoccupazione la vicenda vissuta dai lavoratori di INFOCONTACT e le vertenze TIN e del Centro Trasfusionale del presidio ospedaliero di Lamezia Terme.”