Fondazione Campanella: Giunta diffida dg, “stop ai licenziamenti”
E’ in corso la riunione di Giunta a palazzo Alemanni, presieduta dalla Presidente f.f. Antonella Stasi con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali.
L’esecutivo – si legge in una nota dell’ufficio stampa - ha deliberato il primo provvedimento della giornata in favore della Fondazione Campanalla. La Giunta ha ribadito la volontà di perfezionare la transazione elaborata dall’Avvocatura regionale, per un ammontare di 29 milioni di euro, a fronte della rinuncia della stessa Fondazione all’azione promossa. L’esecutivo ha invitato, per tramite il Dipartimento salute, il Commissario ad acta, a perfezionare la transazione nella disponibilità della Regione dei fondi rinvenienti dalla fiscalità.
La Giunta si è inoltre impegnata ad attribuire assoluta priorità alla copertura dei costi della transazione con fondi prossimi disponibili. Il personale della Campanella verrà utilizzato, attraverso Calabria Etica, ente in house della Regione, nell’erogazione di servizi socio-sanitari-assistenziali nelle aziende del Servizio Sanitario Regionale, ovvero all’interno dell’A.O. Mater Domini di Catanzaro per la durata del progetto già previsto. L’esecutivo ha diffidato Mario Martina, Direttore generale Fondazione Tommaso Campanella, a non dare esecutività ai licenziamenti pena la richiesta di dimissioni dello stesso. La riunione di Giunta sta proseguendo regolarmente a palazzo Alemanni.
h 17:49 | DG: “NON FACCIO SCELTE CHE NON MI COMPETONO”
"Se il presidente della Giunta regionale ritiene che abbia violato o stia violando leggi della Repubblica o che la mia condotta sia affetta da negligenza, imperizia o imprudenza, può rimuovermi con motivato provvedimento". Lo afferma in una nota il direttore generale della Fondazione Campanella, Mario Martina, in relazione alla notizia diffusa dalla Regione per la quale lo diffida a ritirare le procedure di licenziamento dei lavoratori dello stesso Polo oncologico.
Martina sottolinea che "certamente dovrebbe rimuovermi se mettessi in atto provvedimenti idonei a depauperare il patrimonio aziendale, danneggiare i creditori e determinare un danno erariale". Secondo il direttore generale, infatti, "non sono io a dover decidere se procedere o meno al licenziamento del personale in esubero della Fondazione. Tale decisione, comunque, finora, è stata da me condivisa - ha detto - perché diretta a tutelare l'interesse pubblico". Nell'evidenziare che "nella mia lunga esperienza di dipendente della Regione Calabria non ho mai replicato pubblicamente a decisioni del Consiglio, della Giunta, di assessore o di singoli consiglieri regionali anche quanto era necessario", Martina specifica che "ogni mese di rinvio dei licenziamenti ha un costo di circa 700.000 euro che qualcuno dovrà pagare. Che sia la Giunta regionale, assumendosi le connesse responsabilità, a garantire l'onere dei maggiori costi".
Il direttore generale della Fondazione ha, inoltre, ricordato che "in una azienda privata una cattiva gestione da parte degli amministratori comporta una loro grave responsabilità prevista dal Codice Civile; in una azienda privata, costituita da enti pubblici, una cattiva gestione comporta responsabilità per danno erariale. Non mi si puo' imporre di fare scelte che - conclude Martina - non mi competono pena la richiesta di dimissioni; dimissioni che non ho alcuna intenzione di presentare".
Se il presidente della Giunta regionale ritiene che abbia violato o stia violando leggi della Repubblica o che la mia condotta sia affetta da negligenza, imperizia o imprudenza, puo' rimuovermi con motivato provvedimento". Lo afferma in una nota il direttore generale della Fondazione Campanella, Mario Martina, in relazione alla notizia diffusa dalla Regione per la quale lo diffida a ritirare le procedure di licenziamento dei lavoratori dello stesso Polo oncologico. Martina sottolinea che "certamente dovrebbe rimuovermi se mettessi in atto provvedimenti idonei a depauperare il patrimonio aziendale, danneggiare i creditori e determinare un danno erariale". Secondo il direttore generale, infatti, "non sono io a dover decidere se procedere o meno al licenziamento del personale in esubero della Fondazione. Tale decisione, comunque, finora, è stata da me condivisa - ha detto - perchè diretta a tutelare l'interesse pubblico". Nell'evidenziare che "nella mia lunga esperienza di dipendente della Regione Calabria non ho mai replicato pubblicamente a decisioni del Consiglio, della Giunta, di assessore o di singoli consiglieri regionali anche quanto era necessario", Martina specifica che "ogni mese di rinvio dei licenziamenti ha un costo di circa 700.000 euro che qualcuno dovrà pagare. Che sia la Giunta regionale, assumendosi le connesse responsabilità, a garantire l'onere dei maggiori costi".
Il direttore generale della Fondazione ha, inoltre, ricordato che "in una azienda privata una cattiva gestione da parte degli amministratori comporta una loro grave responsabilità prevista dal Codice Civile; in una azienda privata, costituita da enti pubblici, una cattiva gestione comporta responsabilità per danno erariale. Non mi si può imporre di fare scelte che - conclude Martina - non mi competono pena la richiesta di dimissioni; dimissioni che non ho alcuna intenzione di presentare". (AGI)