Fondazione Campanella, Mancuso: “Pieno sostegno a Falzea”
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Ivan Mancuso del movimento civico “Parliamone” in merito alla Fondazione Campanella. Mancuso e il movimento danno “pieno sostegno a Falzea”.
“Per il bene della Fondazione Tommaso Campanella e di tutti i pazienti che ad essa si sono rivolti con fiducia in questi anni, ma anche di quei dipendenti che, pur essendo tra i licenziati, continuano a fare il loro dovere con grande abnegazione e serietà, chiediamo al presidente Falzea di continuare con determinazione il suo proficuo lavoro, senza dare ascolto a chi chiede ingiustamente le sue dimissioni e quelle del direttore generale.
“La crisi della Fondazione Campanella non va certamente ascritta al management aziendale che, da quanto ci risulta, si è sempre prodigato affinché tale importante presìdio sanitario continuasse la sua preziosa attività di diagnosi e cura.
Nessuna colpa, quindi, può essere imputata - a nostro avviso - ai vertici della Fondazione che hanno sempre avuto comportamenti corretti con tutti, operando con grande sensibilità e assoluta competenza giuridica e amministrativa.
“Gli artefici di questa attuale drammatica situazione sono soltanto due: la giunta e il consiglio regionale perché non hanno saputo individuare, nel corso di questi anni, soluzioni legislative adeguate e definitive. Al contrario, sulla ipotesi di una aleatoria riduzione del deficit sanitario, hanno tagliato irresponsabilmente il numero dei posti letto della Fondazione, senza tener conto della gravissima situazione occupazionale che si andava a determinare.
“Chiediamo quindi ai responsabili di tale misfatto di individuare, nell’immediato, una possibile via di uscita, sottoscrivendo un impegno formale per il mantenimento in servizio di tutti i dipendenti, sottolineiamo tutti, sanitari e amministrativi, perché nessuno può essere penalizzato.
“D'altronde il presidente Falzea non chiede nulla di straordinario se non la certezza della copertura della spesa gestionale, spesa che supera certamente i 10 milioni di euro riconosciuti, sotto forma di prestazioni, oggi alla Fondazione.
“Il nostro augurio è che in questa settimana venga quindi approvato il Piano di rilancio trasmesso, alla regione e alla struttura commissariale, dal management aziendale della Fondazione, così come d’altronde richiesto dalla presidente Stasi, anche se abbiamo molti dubbi sulla effettiva volontà degli interessati di risolvere la vicenda. In merito alle intemperanze di alcuni dipendenti, pur considerando più che legittima la loro protesta a difesa del posto di lavoro, non possiamo accettare che le proteste vengano indirizzate verso chi ha sempre fatto il proprio dovere, sostenendo in ogni sede le ragioni della Fondazione, come il presidente Falzea. Saremo i primi a condividere ogni atto di dissenso, qualora il tutto sia indirizzato nei confronti dei soli responsabili”.