Giordano sulla Fondazione Campanella
"Per scongiurare la sconfessione, formale e totale, da parte della Corte costituzionale di tutto l'impianto legislativo messo in piedi in anni ed anni di malgoverno della sanità circa la Fondazione Campanella, Idv ha fatto di tutto: interrogazioni, dibattiti pubblici e voto contrario in consiglio. - E' quanto scrive Giordano sulla Fondazione Campanella - Ora non è il caso di dire, noi l'avevamo detto e non ci avete ascoltato, ma diciamo, sommessamente, perchè sappiamo che è doloroso prendere atto di quanto è avvenuto da parte del personale, si riconoscano, da parte di questa politica maldestra, gli errori compiuti deliberatamente e si apra finalmente un confronto serio ed autentico. Ogni qual volta sulla Fondazione Campanella abbiamo suonato l'allarme, non l'abbiamo mai fatto per vana polemica ma siamo rimasti, inascoltati ed a volte anche fraintesi, spesso tacciati di radicalismo, sol perchè criticavamo l'impossibilità giuridica di talune soluzioni a dir poco approssimative, messe in atto sia nella scorsa che in questa legislatura regionale, soprattutto prive del benché minimo fondamento e, secondo noi, in perfetta linea con una politica clientelare e del tutto disinteressata alla salvaguardia reale dei posti di lavoro e del rispetto della legalità.
Spesso contro le leggi ora cancellate dalla Corte costituzionale, abbiamo votato in Aula ed alla luce del sole in quasi solitudine e senza mai riscontrare la volontà da parte del Governo della Regione di un dialogo fondato e sostanzialmente mirato a costruire una prospettiva affidabile, sia per l'oncologia che per il personale utilizzato. - Conclude Giordano - A nostro avviso, pertanto, rimanendo l'intera problematica della Fondazione Campanella un simbolo inequivocabile del malgoverno della sanità, sarebbe urgente che nella prossima seduta di Consiglio, il Presidente della Regione riferisse all'Aula sugli errori legislativi e procedurali compiuti sapendo di compierli. Questa autocritica pubblica e una proposta per la soluzione, la si deve al personale preso in giro con eccessiva disinvoltura in tanti anni e che non merita un trattamento cosi ipocrita e la si deve ai calabresi, che pagano tasse spropositate per una sanità che rimane, tuttora, la cenerentola del Paese" .