Regione: Oliverio presidente, ma lo scrutino è ancora aperto
Mario Oliverio è il nuovo presidente della Regione Calabria, eletto lo scorso 23 novembre, ma quindici giorni dopo la larga vittoria del candidato del centrosinistra nessuno può ancora sedere sulla poltrona di governatore e su quelle del Consiglio regionale. Tutto bloccato. Una paralisi che coinvolge l'intera regione e che parte da Castrolibero, centro alle porte di Cosenza dove non si riesce a chiudere lo scrutinio in due seggi. Quelle che dovevano essere delle normali incongruenze, come trapelato nei momenti successivi alla spoglio, si stanno tramutando in vere e proprie incognite che impediscono la proclamazione degli eletti.
Così, un migliaio di voti stanno bloccando l'elezione del presidente della Regione e del nuovo Consiglio. In bilico non c'è l'elezione di Oliverio, ma un seggio per la lista Oliverio Presidente nella circoscrizione nord. In questa lista, infatti, i candidati sono distanziati da poche centinaia di voti e le preferenze di Castrolibero cambierebbero gli equilibri, vista la presenza dell'ex sindaco della città Orlandino Greco quale candidato.
L'incertezza resta, dunque, lampante e il "giallo" assume caratteristiche sempre più complesse anche per il rischio di dovere annullare il voto nei due seggi incriminati. Nessuna notizia ufficiale su come si potrò procedere, mentre la proclamazione di Oliverio potrebbe avvenire nella prossima settimana. Gli unici ad avere un seggio già pronto a Palazzo Campanella, quindici giorni dopo il voto, sono i quattro consiglieri regionali della circoscrizione centro proclamati con il quorum pieno. Si tratta di Antonio Scalzo (12.712 preferenze) e Vincenzo Antonio Ciconte (12.133) per il Partito democratico, Vincenzo Pasqua (4.628 voti) per "Oliverio Presidente" e Domenico Tallini (9.939 voti) eletto con Forza Italia. Per il resto, oltre alle incertezze di Castrolibero si aggiungono anche quelle legate all'assegnazione di altri seggi in bilico. Il primo tra tutti è quello di Wanda Ferro, candidata presidente giunta al secondo posto con la coalizione di centrodestra, ma in dubbio per il suo scranno. Le perplessità riguardano una interpretazione normativa che vorrebbe non eletto il candidato presidente uscito sconfitto. A questo si aggiungono poi una miriade di ricorsi già annunciati che contribuiscono a rendere davvero difficile 'inizio della nuova legislatura. (AGI)