I demokratici Crotone su “Porcellum”
Dal 2005 è in vigore la Legge Calderoli, n. 270, che prevede il sistema di elezione per il parlamento senza possibilità per l’elettore di esprimere la preferenza e scegliere chi deve rappresentarlo. In aperto contrasto col principio di elezione diretta, che spetta alla sovranità popolare. La Legge, anche definita “porcellum” , ha mostrato in questi anni, il lato peggiore della politica italiana che ha generato una classe politica frutto del sistema dalle nomenclature nazionali dei partiti , che di fatto hanno ridotto le possibilità per il cittadino di poter decidere da chi farsi rappresentare. Oggi, una simile situazione, non è più sostenibile; gli elettori vogliono decidere, vogliono partecipare, e per consentire loro l’esercizio democratico del voto libero e diretto, bisogna reintrodurre la preferenza. Tre legislature, elette con questo sistema, sono più che sufficienti a dimostrare che è indispensabile una selezione della classe politica, fatta dai cittadini e non dai partiti. Per questo, l’area politica dei moderati e riformatori (I DemoKratici, Polo di Centro per Crotone, API e Manifesto per Crotone) invita i cittadini a dare forza alla proposta referendaria con la propria firma. C’è tempo fino al prossimo 30 settembre e anche se la soglia minima pare sia stata raggiunta, è meglio e ancor più opportuno, rafforzare la spinta riformatrice, per abrogare un sistema elettorale che racchiude in se tutti i limiti di un modello autoreferenziale. Noi siamo convinti che di fronte alla volontà popolare, espressa già solo con la firma per il referendum, le forze politiche, di governo e di opposizione, si renderanno conto dell’indispensabile e non più prorogabile cambiamento. La domanda, su questo fronte, è forte; i cittadini vogliono essere liberi di scegliere. Proseguire con il sistema elettorale, in vigore dal 2005, significherebbe voltare le spalle ai cittadini, ignorando i loro desideri e le loro aspettative. È quindi indispensabile firmare per il referendum. E’ indispensabile dare un segnale forte a tutte le forze politiche affinché avviino al più presto un dibattito costruttivo sul sistema elettorale. Diversamente, ed ancora una volta sarà l’antipolitica di maniera e di mestiere ad avere l’ultima parola. E questo non è più accettabile ne tantomeno sopportabile.