Legge elettorale, Oliverio dice sì alle modifiche
Il Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha aderito, senza se e senza ma, all'appello bipartisan lanciato nei giorni scorsi da un gruppo di parlamentari, docenti e intellettuali dalle pagine del Corriere della Sera per la modifica dell'attuale legge elettorale. A renderlo noto, attraverso una propria dichiarazione, è lo stesso Presidente della Provincia di Cosenza
"La nostra decisione -ha affermato Oliverio, motivando la propria adesione -non è né nuova né improvvisata, ma scaturisce da una chiara consapevolezza: cambiare l'attuale legge elettorale, che costituisce una vera e propria mortificazione della democrazia e che, come purtroppo si sta verificando, svuota il Parlamento della sua centralità, come conseguenza naturale della "nomina" dei suoi rappresentanti ad opera di ristrette oligarchie alla guida dei partiti nazionali.
Il primo imperativo, dunque. è quello di dare agli elettori la piena libertà, l'effettivo potere e la piena responsabilità di scegliere il governo e gli eletti, assicurando un rapporto personale efficace dell'eletto con chi lo elegge e per ottenere finalmente anche nel nostro Paese quella stabilità e certezza delle leggi elettorali che gli standard democratici dell'Europa e dei Paesi più avanzati raccomandano e in qualche misura esigono".
"Più volte -incalza Oliverio- nei mesi scorsi abbiamo assunto iniziative, preso posizione e sollecitato una mobilitazione vasta per modificare l'attuale legge elettorale. E' a tutti noto il contributo che abbiamo offerto alla campagna di sensibilizzazione promossa sin dalla sua costituzione dal Comitato per l'abrogazione dell'attuale legge elettorale. In quella occasione abbiamo sottolineato con forza la necessità che fosse al più presto restituito ai cittadini il potere di decidere, attraverso il voto, lo schieramento, la forza politica ed il candidato che avrebbe dovuto rappresentarli in Parlamento. Siamo convinti, e con noi tantissimi cittadini, che l'attuale legge elettorale rappresenti un vero e proprio "vulnus" alla sovranità popolare, poiché priva il cittadino della possibilità di scegliere e selezionare la propria classe dirigente. Una legge che, come ognuno ha potuto direttamente constatare, ha privato i territori di una propria voce in Parlamento, perché ha svuotato le rappresentanze di significato e di relazioni costanti con i cittadini-rappresentati proprio in ragione del fatto che si è affermata una funzione sterile di relazioni e di verifiche"
"E' giunto ora il momento -conclude il Presidente della Provincia di Cosenza- che chi crede veramente in questa battaglia scenda finalmente in campo e ci metta la faccia, senza tatticismi, ipocrisie ed infingimenti.
I cittadini-elettori, che non possono assolutamente essere considerati un intralcio nelle decisioni che la politica assume, devono tornare ad essere i protagonisti veri delle scelte politiche. E' anche questo un modo concreto per contribuire a rilanciare il ruolo e la funzione dei partiti come soggetti collettivi capaci di aggregare uomini e donne su progetti e grandi opzioni ideali e selezionare classi dirigenti in un rapporto virtuoso con il sentire popolare.
Solo per questa via è possibile realizzare quel percorso riformatore tanto necessario alla Calabria e all'Italia, per aprire davvero una nuova stagione di crescita e di modernità".