Modifica legge elettorale, sottoscritte centomila petizioni popolari
L’obiettivo è stato finalmente raggiunto. Sono centomila, infatti, le firme raccolte finora in Calabria per modificare l’attuale legge elettorale, mentre nei punti-raccolta continuano ancora ad arrivare plichi da diversi piccoli e grandi centri della regione. A dare la bella e attesa notizia è il Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio che, come si ricorderà, si è fatto promotore nelle scorse settimane della sottoscrizione di una petizione popolare anti-Porcellum, prendendo spunto dalla necessità di non far cadere nel vuoto gli accorati appelli del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rivolti alle istituzioni competenti e ai partiti per procedere in fretta alla modifica di quella che è ormai da tutti conosciuta come una “legge-vergogna”.
“Quello che abbiamo raggiunto –ha affermato un presidente della Provincia di Cosenza palesemente soddisfatto- è un risultato davvero significativo ed importante e mi auguro che servirà a dare una forte spinta al Parlamento ed alle forze politiche nazionali a modificare una legge che, a parole, sembra non piacere proprio a nessuno. Raccogliere tante firme in poche settimane, dover stare in piazza con l’afa e il caldo di questi giorni, è indicativo di una volontà popolare che non vuole rimanere indifferente e rassegnarsi a subire scelte e decisioni prese altrove. I cittadini non accettano più di eleggere a scatola chiusa candidati che risponderanno sempre e comunque a chi li ha nominati. Essi vogliono scegliere in prima persona chi deve rappresentarli in Parlamento, al Senato e alla Camera, e riconquistare così una sovranità perduta e che è stata sottratta loro dalle segreterie dei partiti. Occorre rompere definitivamente, quindi, un’incrostazione che fino ad oggi ha dato ai gruppi ristretti delle segreterie nazionali dei partiti il potere e la facoltà di scegliere i rappresentanti in Parlamento attraverso le liste bloccate”.
“Quella attuale –prosegue Oliverio- è la peggiore legge elettorale che sia mai stata concepita dal Parlamento. Peggio di essa non vi possono essere altre soluzioni. I partiti nazionali devono prendere coscienza che bisogna cambiarla, senza nascondersi dietro rigidità e prove di forza sulle proprie proposte. Ha ragione il Presidente della Repubblica che, ancora una volta, dimostra di essere in sintonia con il sentire profondo degli italiani quando, come sta facendo ripetutamente in questi giorni, sollecita il Parlamento ed i partiti a trovare un accordo per una nuova legge elettorale che ridia al cittadino-elettore il potere di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento e di indicare le soluzioni di governo che meglio ritiene rispondenti ad affrontare la grave situazione che vive il Paese ed aprire nuove prospettive di crescita economica, sociale e civile.
Domani stesso comunicheremo ai Presidenti della Camera e del Senato, Fini e Schifani la volontà di centomila cosentini e calabresi di cambiare la legge elettorale perché possano trasmetterla ai due rami del Parlamento affinchè il prossimo appuntamento elettorale si svolga con una nuova legge elettorale capace di rendere i cittadini protagonisti del loro futuro e di accorciare le distanze tra le rappresentanze elette, i cittadini ed i reali bisogni del Paese”.
“Se ciò non dovesse accadere -conclude Oliverio- sarebbe un grave danno per la democrazia ma anche e soprattutto per le forze che in questi mesi hanno assunto sulle loro spalle la responsabilità di sostenere il Governo-Monti per evitare che l’Italia sprofondasse in una disastrosa deriva economica e sociale. I partiti ed i movimenti che trarrebbero vantaggio dalla mancata riforma della legge elettorale attuale sarebbero, infatti, l’astensionismo e la protesta inconcludente e sterile, di cui una prova generale è stata realizzata in occasione delle elezioni amministrative della primavera scorsa”.