Modifica legge elettorale: numerose adesioni dal tirreno all’appello di Oliverio
Sono tantissimi i sindaci, gli amministratori locali e i rappresentanti di partiti, movimenti, sindacati, comitati e associazioni del Tirreno cosentino che hanno aderito all’appello del presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio che, ancora una volta, si è fatto promotore di una mobilitazione “dal basso” che, partendo dalla Calabria, sia in grado di incalzare il Parlamento e di indurlo a modificare l’attuale legge elettorale, detta anche “legge-vergogna” o “porcellum”. L’idea è quella di raccogliere migliaia di firme su una petizione popolare che sarà illustrata dallo stesso Oliverio martedì prossimo, 22 maggio, alle ore 17, nel corso di un’assemblea regionale che si terrà presso il Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza per essere poi inviata al Presidente della Repubblica e ai parlamentari di tutti gli schieramenti
Diverse delegazioni provenienti da tutti i centri del Tirreno cosentino hanno già fatto sapere che si stanno organizzando per essere presenti in maniera massiccia all’incontro. L’iniziativa di Oliverio, come si ricorderà, ha preso spunto dalla necessità di non far cadere nel vuoto il nuovo accorato appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, nei giorni scorsi, ha sollecitato le istituzioni competenti e i partiti a procedere in fretta alle riforme del taglio dei parlamentari e soprattutto alla modifica della legge elettorale per "riconsiderare l'approccio con i cittadini” alla luce di “tensioni determinate da ragioni reali”.
“Chiediamo ai parlamentari di tutti gli schieramenti politici di raccogliere -ha detto, tra l’altro, il presidente della Provincia- l’appello pressante del Presidente Napolitano e dei tanti soggetti che chiedono a gran voce una riforma della legge elettorale, superando mediazioni e aggiustamenti, tattiche e convenienze di parte”. “Se ciò non dovesse avvenire -ha concluso Oliverio- i rischi di una deriva protestataria, sterile e nichilista, già evidenziata nel corso delle ultime elezioni amministrative, potrebbero essere devastanti, con serie conseguenze anche per la vita democratica del nostro Paese”.