Nei luoghi del sisma continua l’attività della Caritas diocesana
Un gruppo di supporto per aiutare le popolazioni ad affrontare il trauma del terremoto. È una delle prime iniziative che la Caritas calabrese contribuirà a mettere in campo nelle zone al confine tra Calabria e Basilicata, colpite venerdì scorso da una violenta scossa tellurica. L’idea è maturata nel corso di una visita a Mormanno da parte del delegato regionale Caritas, don Nino Pangallo. In coda ad un incontro col vescovo della diocesi di Cassano all’Jonio, monsignor Nunzio Galantino, finalizzata a mettere punto gli interventi già programmati nei giorni scorsi, don Pangallo s’è recato nei luoghi del sisma accompagnato dal direttore della Caritas diocesana cassanese, Raffaele Vidiri, e da alcuni rappresentanti delle 12 Caritas diocesane calabresi.
Che alla fine, tutti insieme, hanno espresso “grande apprezzamento nell’opera delle istituzioni», concordando "sulla necessità di ricercare sin da subito le modalità per favorire l’adozione di interventi volti ad assicurare l’accompagnamento delle famiglie, in particolare delle fasce deboli, che in queste settimane vivono una situazione di precarietà”. Quindi, la proposta: “Si ritiene opportuno costituire un gruppo di supporto che possa aiutare la gente ad elaborare il trauma del terremoto, che con le sue continue scosse va avanti ormai da due anni”. Ha commentato dal canto suo don Pangallo: “La presenza della delegazione regionale Caritas vuole essere un ulteriore segno di vicinanza ai territori terremotati, la presenza nei quali è stata assicurata sin dal primo minuto in contatto diretto e continuo con Caritas Italiana ed il suo direttore, don Francesco Soddu. La situazione generale richiede massimo impegno: la Caritas non si esimerà”.