Fondi terremoto, sindaco di Morano: restaurare chiesa della Maddalena

Cosenza Attualità

A poco meno di un anno dal forte sisma che interessò l’area del Pollino, arrecando danni ingenti ad alcune strutture private e principalmente alla monumentale Chiesa di Santa Maria Maddalena, ricettacolo d’arte e speciale testimone di cronaca e storia patria, il primo cittadino di Morano, Francesco Di Leone lancia l’ennesimo accorato appello alle istituzioni sovracomunali, affinché si «dia inizio, prima che sia troppo tardi, all’intervento di restauro del sacro edificio ubicato nel cuore dell’abitato antico».

Tra i più significativi e sontuosi esempi di architettura barocca in Calabria, il tempio dedicato alla Maddalena, geloso custode di paradigmi artistici di assoluto prestigio, su tutte il Polittico di Bartolomeo Vivarini e la Madonna del Gagini, stanti le gravi lesioni subite, venne interdetto ai fedeli per ragioni di sicurezza all’indomani del terremoto. E tale purtroppo rimane sino ad oggi, precluso al culto, al turismo e a qualsiasi forma d’uso.

Dopo l’ordinanza siglata dal capo della Protezione Civile Nazionale, Franco Gabrieli, che definiva i primi interventi, con l’assegnazione dei fondi e il successivo trasferimento dei medesimi ai commissari straordinari, quindi alle Regioni Calabria e Basilicata, «nulla più si è mosso». «Una situazione non più tollerabile», afferma Di Leone. Che prende carta e penna e si rivolge al sottosegretario alla Protezione Civile della Regione Calabria, On Giovanni Dima, al prefetto di Cosenza, al direttore regionale per i Beni Culturali, Francesco Prosperetti, al sovrintendente della provincia di Cosenza, Luciano Garella, al vescovo della Diocesi di Cassano, mons. Nunzio Galantino, per segnalare «la complessità del problema e come la risoluzione del medesimo non possa essere ulteriormente differibile».

«La presente – scrive il sindaco nella missiva - per comunicarvi (…) che questo Comune è interessato alla messa in sicurezza della Chiesa di Santa Maria Maddalena, danneggiata dall’evento sismico del 26 ottobre 2012. Nel ribadire come nelle diverse riunioni avute a riguardo sia stato chiesto che la progettazione e la realizzazione dei lavori relativi alla struttura fossero affidate ala Direzione Provinciale dei Beni Culturali, si conferma l’intendo dell’Amministrazione comunale, affinché si dia inizio ai lavori di cui l’edificio abbisogna.

Come a vostra conoscenza, la chiesa, situata nel cuore del centro storico, non solo è una delle realtà barocche più conosciute della Calabria, all’interno della quale si conservano pregevoli opere d’arte di epoca rinascimentale, ma rappresenta soprattutto un importante punto di riferimento per la comunità ecclesiale locale. Si fa pertanto appello alla vostre autorità, al fine di superare la particolare situazione di emergenza». Sin qui il documento trasmesso alle istituzioni.

«Continuiamo a seguire con grande premura – aggiunge Di Leone - ogni passo direttamente o indirettamente legato agli effetti del terremoto. Chiediamo ancora una volta, con forza e determinazione, che si attivino immediatamente le procedure per l’avvio del restauro, affinché il sito torni a svolgere con profitto il ruolo che la storia le consuetudini le hanno affidato. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Per di più, vista e acclarata la disponibilità dei fondi, non si capisce come mai la vicina Basilicata abbia già potuto utilizzare la dotazione finanziaria ad essa destinata mentre in Calabria neanche un centesimo è stato ancora speso!».

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