Proteste in Calabria: la USB a fianco di tutti i lavoratori
“La supina accettazione dell’impianto economico e sociale, dettato dalla B.C.E., dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, da parte di tutta la politica italiana e da parte di Cgil, Cisl e Uil, sembrerebbe aver sedimentato nei cittadini una percezione di ineluttabilità dei processi di smantellamento del welfare e dei diritti che le politiche di austerity stanno provocando. - Lo si legge in una nota diffusa dall'Unione Sindacale di Base Confederazione Calabria - Non è così e lo sciopero dell’USB e del sindacalismo di base, con la straordinaria partecipazione di lavoratrici e lavoratori alle manifestazioni del 18 e del 19 ottobre u.s., hanno invece dimostrato che è possibile invertire la tendenza alla rassegnazione, proponendo una prospettiva di alternativa organizzata sul piano sindacale e di trasformazione sociale complessiva.
La situazione comunque è drammatica e mancano anche le risorse necessarie per finanziare gli ammortizzatori sociali, perché i soldi servono solo per mantenere in vita questa politica che si accanisce contro i lavoratori. Con il livello politico che c’è in Calabria, poi, il problema si triplica proprio per le scempiaggini e le bugie che ogni giorno riempiono i giornali: un’amministrazione regionale fatta di presenzialismo, fatta di soli proclami ed autocelebrazioni, ma che poi nei contenuti è NULLA. L’importate è apparire !!
Una regione, la Calabria, che in materia di lavoro si è caratterizzata per l’assenza di una qualsiasi “proposta organica” in tema di misure anticrisi e che adesso rischia di mettere in seria difficoltà le aspettative dei lavoratori e, ovviamente, allontana le speranze di chi il lavoro lo cerca. La USB, già da tempo ha chiesto al governatore dove siano finiti i finanziamenti europei ed ha chiesto anche di aprire un tavolo di confronto per verificare la possibilità di spostare sugli ammortizzatori sociali le somme disponibili, ma, ovviamente, non abbiamo avuto alcuna risposta.
Invece assistiamo al già conosciuto gioco delle parti, con la regione che aspetta che sia il governo centrale a mettere mano al portafoglio e viceversa. La nostra regione si è mostrata, incapace anche di lavorare per ottenere il rafforzamento delle linee di credito, sia per i lavoratori che per le imprese, con accordi ad hoc con istituti di credito, oppure di finanziare corsi professionali che garantiscano occupazione locale a tempo indeterminato.
Con questa politica locale, siamo certi anche che dovremo dire addio ai fondi UE destinati al FAS, il Fondo per le Aree Sottoutilizzate, che, per circa l’85% del totale, hanno un vincolo di assegnazione prioritaria verso il Sud, fondi europei, che è bene ricordare, vengono alimentati” anche dai contribuenti italiani.
Purtroppo la politica regionale suona sempre con strumenti stonati e la musica è sempre la stessa: non esistono problemi e “tutto va bene”. La USB non ci sta ed invita alla lotta tutti i lavoratori ed esprime anche tutta la sua solidarietà ai lavoratori del bacino della mobilità e, in questo caso, ai lavoratori del Savuto e di Cosenza che stanno protestando occupando il comune di Grimaldi.”