Lsu-Lpu Rossano: politica lontana da esigenze cittadini
Lsu ed Lpu comunali di Rossano, indignati per l’ennesimo rinvio del tavolo tecnico, previsto per oggi 21 novembre 2013, alla prossima settimana. La cattiva organizzazione della politica italiana, che rimane lontana anni luce dalle esigenze dei cittadini, si sta prendendo gioco di 5mila famiglie calabresi. Al contrario, invece, le istituzioni locali si stanno impegnando e ci stanno dimostrando la massima vicinanza e solidarietà.
Nessuno sa spiegarsi il perché del rinvio, comunicato, tra le altre cose, senza un giusto preavviso, di quella che pare essere diventata, ormai, una delle peggiori farse della storia delle vertenze lavorative mai affrontate prima in Italia. Vogliamo sapere le motivazioni reali, non quelle ufficiali. Ci auguriamo che il colpevole di questa situazione abbia l'onestà intellettuale e morale di chiedere scusa a tutti noi ed ai tanti sindaci del territorio, che hanno sposato sostenendo in prima persona la causa dei lavoratori. Per questo, vogliamo ribadire il nostro ringraziamento e sostegno, in primis al sindaco Giuseppe Antoniotti, che anche in questo caso, non appena ricevuta la convocazione, si era responsabilmente recato a Roma insieme all’assessore agli Affari Generali Rodolfo Alfieri, per partecipare all’incontro e perorare la nostra vertenza.
Ringraziamo il sindaco e l’Amministrazione comunale, inoltre, per essersi fatti nuovamente carico delle nostre spettanze, anticipando un’altra mensilità, nonostante le difficoltà economiche in cui versano le casse dell’Ente. Il dramma della disperazione e dell’indigenza sta colpendo, purtroppo, anche alcuni nostri colleghi. Abbiamo registrato con grande dolore e rammarico, nelle ultime ore, la perdita di uno di noi lavoratori, che si è tolto la vita.
Questo dovrebbe indurre un po’ tutti ad una riflessione e ad un mea culpa. La misura è colma e questa situazione sta assumendo risvolti paradossali e allo stesso tempo drammatici. Bisogna prendersi le proprie responsabilità e impegnarsi per trovare una risoluzione definitiva ad un problema che dura ormai da troppi anni.
LA NOTA DEL SINDACO ANTONIOTTI | La vertenza dei precari sta diventando una vergogna di Stato. Ora basta! Non è possibile continuare a prendersi gioco delle sorti di 5mila famiglie calabresi. La vicenda che sta coinvolgendo i lavoratori socialmente utili e della pubblica utilità, impiegati ed integrati negli organici degli Enti locali, sta assumendo contorni grotteschi. La politica e le istituzioni, anche in questo caso ed in modo irresponsabile, stanno dimostrando tutta la loro inefficienza e alimentando, con i loro incomprensibili comportamenti, un pericoloso clima antidemocratico. Gli amministratori che sono incapaci di assumersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini devono andare a casa.
È, questo, quanto dichiara il Sindaco di Rissano Giuseppe Antoniotti di ritorno da Roma, insieme all’assessore agli Affari istituzionali, Rodolfo Alfieri, dove insieme ad una delegazione di dieci sindaci calabresi avrebbe dovuto prendere parte al tavolo tecnico in programma per oggi pomeriggio (giovedì 21 novembre) alle 14.00 presso il Ministero per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, per discutere del futuro lavorativo dei precari calabresi. Incontro che è stato annullato all’ultimo momento e rinviato al prossimo venerdì 29 novembre.
Abbiamo toccato il fondo. Ora basta! Chi non ha gli attributi per governare, a tutti i livelli – dichiara il Primo cittadino – non può avere diritto a rimanere al suo posto. Deve chiedere scusa per la propria manifesta incapacità e andare subito via. Le Istituzioni tutte stanno giocando con i bisogni di questi lavoratori e delle loro famiglie. È inconcepibile che in un clima di alta tensione, causato dall’incapacità programmatica, si assuma l’irresponsabile decisione di annullare un tavolo strategico, sbeffeggiando i sindaci che, tralasciando le diverse e gravi problematiche che attanagliano le loro comunità, si erano già recati nella Capitale e, soprattutto, sminuendo i sacrifici di migliaia di lavoratori che si erano messi in viaggio verso Roma.
Questi sono gesti di una tracotanza inaudita – scandisce Antoniotti - che non possono essere più tollerati. Vogliamo sapere, sia dal Governo che dalla Regione Calabria, le motivazioni reali che hanno portato a disdire, all’ultimo momento, la riunione. Non si può continuare a mantenere in uno stato di incertezza questi lavoratori, che da diciotto anni prestano ininterrottamente il loro servizio nella pubblica amministrazione, a fronte di una retribuzione minima e senza alcun tipo di riconoscimento contributivo. Pertanto chiedo che si ritorni a discutere con serietà e soprattutto con coraggio di una problematica che è diventata l’esempio più eclatante di uno Stato sempre più distante e distaccato dagli italiani.
Noi sindaci – prosegue ancora Antoniotti - siamo stanchi di continuare ad essere i parafulmini di un sistema di potere scollato dalla realtà. Continuo ad esprimere la mia solidarietà ai 151 lavoratori socialmente utili e della pubblica utilità del Comune di Rossano, elementi preziosi della macchina burocratica ed essenziali nell’erogazione dei servizi primari. Questa Amministrazione comunale – conclude Antoniotti - dimostrando per l’ennesima volta senso di responsabilità e vicinanza alle esigenze famiglie dei lavoratori colpite anch’esse dalla crisi, si è fatta carico di anticipare nuovamente i corrispettivi salariali.