Rossano, per protesta le istituzioni salgono sul tetto del tribunale
Il tribunale di Rossano è stato occupato. Gli avvocati, rappresentanti delle associazioni e della società civile sono saliti sul tetto del palazzo di giusitizia di Santo Stefano per dire no alla soppressione decretata dalla nuova riforma della giustizia. Ieri mattina (26 agosto) nell’aula Ponente del palazzo di giustizia bizantino si è tenuta l’assemblea degli avvocati alla quale hanno preso parte diversi sindaci del comprensorio, cittadini e politici di ogni grado e ordine: l’assessore e il presidente del Consiglio provinciale Mimmo Bevacqua e Orlandino Greco, i consiglieri regionali Giuseppe Caputo e Gianluca Gallo, il sottosegretario alla Prociv Giovanni Dima e i due parlamentari del Pd Ernesto Magorno ed Enza Bruno Bossio.
Se entro 48 ore non dovessero pervenire risposte confortanti si andrà oltre. Intanto stamattina è prevista la conferenza stampa sul tetto organizzata dal Comitato promotore che forniranno i dettagli delle iniziative che si intende perseguire fin da subito per farsi sentire. Mentre per domani - davanti al tribunale - è stato convocato (come proposto dall’avvocato Scarcello) un consiglio comunale all’aperto al quale sono stati invitati i consigli comunali del comprensorio. Proprio nella giornata di ieri è stata affidata la gara d’appalto ad una impresa di Cosenza che dovrà occuparsi del trasferimento dei faldoni e del materiale del tribunale di Rossano verso la nuova struttura di Castrovillari.
Un trasloco che dovrà avvenire «improrogabilmente» - è scritto nel capitolato - nel periodo compreso tra il 29 agosto e il 13 settembre. Ed è per questo che le prossime 48 ore si annunciano di fuoco. Risposte dovrebbero arrivare dopo che nella giornata di ieri diversi parlamentari di Pd e Pdl (primi firmatari Bindi e Gasparri) hanno prodotto un’istanza con la quale chiedono al ministro Cancellieri e al premier Letta il decreto correttivo proprio in virtù del fatto che il Senato e la Camera il 7 e l’8 agosto scorsi hanno approvato due ordini del giorno con i quali impegnano il Governo ad emanare un decreto correttivo della riforma delle circoscrizioni giudiziarie, sulla base dei pareri espressi dalle Commissioni Giustizia, al fine di escludere dall’elenco dei tribunali da sopprimere quelli di Bassano, Chiavari, Lucera, Pinerolo, Rossano e Tolmezzo. In attesa che giungano notizie confortanti da Roma si va avanti con la protesta.
Ieri sono stati issati diversi striscioni, tra cui quello sulla facciata del Palazzo di Giustizia con scritto ''Lo Stato abbandona - la mafia padrona''. L'occupazione proseguirà per tutta la notte con gruppi di manifestanti che si daranno il cambio a distanza di alcune ore l'uno dall'altro per mantenere un presidio permanente all’interno del palazzo di giustizia.