Giustizia: Rossano; scaramucce con forze ordine davanti tribunale
Momenti di tensione e scontri tra manifestanti e forze dell'ordine stamattina a Rossano dove resta bollente la protesta contro l'accorpamento del tribunale cittadino con quello di Castrovillari. La situazione è degenerata quando sono arrivati i veicoli per il trasferimento dei fascicoli e dei mobili dal palazzo di giustizia cittadino a quello della città del Pollino.
Alcune auto sono state colpite a calci e pugni e poco fa un sindacalista impegnato tra i manifestanti è rimasto ferito poiché colpito da un'auto già carica di fascicoli che tentava di lasciare il tribunale, sperando il blocco, per dirigersi a Castrovillari. L'uomo è stato appena soccorso da un'ambulanza del 118. (AGI)
h 19:02 | NOTA DEL COMUNE | Antoniotti si appella a Scopelliti | Tribunale, ore concitate davanti al Palazzo di Giustizia cittadino, dove continuano i sit-in di protesta civile da parte delle associazioni forensi e dei cittadini. Il Sindaco Antoniotti scrive nuovamente al Presidente Scopelliti invitandolo a porre la questione Rossano al Vice premier, Angelino Alfano, che il prossimo sabato 21 settembre farà tappa in Calabria.
Intanto stamani (mercoledì 18 settembre), ennesimo Consiglio comunale nell’atrio del presidio di piazzale Santo Stefano, all’interno del quale Antoniotti ha informato la popolazione riguardo l’incontro tenutosi ieri pomeriggio (martedì 17) in Prefettura, a Cosenza, alla presenza del massimo rappresentante territoriale del Governo, S.E. Gianfranco Tomao, dei vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, e dei responsabili del Tribunale di Castrovillari. Al centro della discussione le modalità ed i tempi in cui dovrebbe avvenire il trasloco degli uffici rossanesi verso la nuova sede accorpante del Pollino.
Un trasloco, però, che al momento rimane sospeso per gli effetti di una disposizione del Tar Calabria, pubblicata nella mattinata odierna, che, a seguito di un ricorso promosso dal Comune di Rossano, ha di fatto bloccato il trasferimento dei magistrati e del personale amministrativo da Rossano a Castrovillari.
Rimaniamo massimamente collaborativi con le Istituzioni – afferma il Sindaco – e, soprattutto, rispettosi delle Leggi. Ad oggi c’è una sentenza del Tar Calabria che congela l’accorpamento dei due Tribunali, a causa delle risapute questioni logistiche. Con grande spirito di responsabilità, ma consapevole che in questo territorio si sta combattendo una battaglia giusta, ho chiesto ai cittadini e agli avvocati di non ostacolare i procedimenti burocratici in atto. La nostra battaglia – aggiunge Antoniotti – la dovremo vincere perseguendo le nostre sacrosante ragioni e facendo capire, nelle sedi opportune, al Governo e al Ministro Cancellieri che la chiusura del nostro Palazzo di Giustizia rappresenterebbe il più vergognoso scippo di diritti perpetrato ai danni della Sibaritide da parte dello Stato.
Ecco perché – prosegue il Primo cittadino – faccio appello al Governatore della Calabria, l’On. Giuseppe Scopelliti, affinché continui a sostenere, con forza, la causa che ci vede, tutti impegnati, Istituzioni e cittadini, contro la soppressione del Tribunale di Rossano e della Sibaritide. Le manifestazioni di civile protesta, intraprese dall’intero territorio per contrastare gli effetti della Riforma della geografia giudiziaria, proseguono. Noi non demordiamo e rimaniamo fiduciosi. Siamo certi che il Presidente Scopelliti continuerà ad essere al nostro fianco nella difesa del Diritto, inalienabile, alla Giustizia.
Eco perché lo invito a farsi nuovamente promotore e portavoce delle nostre sacrosante pretese presso il Vice Premier Angelino Alfano, che il prossimo sabato 21 settembre sarà in visita in Calabria. A Rossano ed in tutto il territorio dell’Area urbana e della Sibaritide – conclude Antoniotti - continuiamo a fondare le nostre personali speranze anche nel prezioso contributo della Regione Calabria.
ARTICOLO SCRITTO DAL REPORTER ANTONIO LE FOSSE | Si sono registrati momenti di alta tensione, stamani, davanti al Tribunale di Rossano sia per evitare il trasferimento dei fascicoli al Palazzo di Giustizia di Castrovillari e sia per l’arrivo dei lavoratori (Lsu-Lpu) che, per diversi minuti, hanno interrotto il consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria, per discutere delle problematiche dell’importante presidio bizantino.
Una giornata convulsa, con la presenza in loco anche di tutte le forze dell’ordine e di tanti cittadini, in cui da una parte si è discusso sulle iniziative da mettere in atto per salvare il Tribunale rossanese e dall’altra l’attenzione si è incentrata sulla tematica dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che, dal mese di agosto, non percepiscono l’indennità mensile.
Le differenti sigle sindacali rivendicano, da oltre 16 anni, la stabilizzazione dei 151 Lsu-Lpu che, in diversi ruoli, garantiscono servizi efficienti all’interno della macchina organizzativa comunale. Questi, tra l’altro, reclamano, a gran voce, di ottenere un regolare contratto di lavoro in cui vi siano anche le condizioni di un piano previdenziale ai fini pensionistici.
Mentre gli avvocati, dopo il ricorso presentato al TAR della Calabria (a firma dell’avvocato Pasquale Catalano e Giuseppe Labonia) in cui è stato bloccato per i prossimi 30 giorni (dal 18 settembre al 18 ottobre 2013) il trasferimento dell’arredamento e di tutti gli atti procedurali, rivendicano, in modo particolare, il diritto di non svuotare, da un giorno all’altro, il presidio di giustizia rossanese che, per i prossimi due anni, dovrà espletare tutti i carichi pendenti, in base alla volontà manifestata dal Ministero di Grazia e Giustizia, risalenti alla data del 13 settembre 2013.
I cittadini del territorio, infine, si augurano che le numerose “battaglie” civili e democratiche possano essere vincenti per garantire, ovviamente, un domani migliore ad una realtà in cerca, tuttora, di un pronto e definitivo riscatto in diversi contesti. L’intera classe politica, al giudizio di molti, deve farsi un esame di coscienza prima di mettere in atto determinate scelte in cui non si può, assolutamente, abbandonare un territorio al proprio destino dove si registrano dati preoccupanti.
Qualora lo Stato dovesse fare un passo indietro, con la chiusura del Tribunale di Rossano e l’abbandono delle classi deboli, c’è il rischio di assistere al diffondersi della criminalità organizzata in cui aumenterebbe, ulteriormente, la preoccupazione negli abitanti.