Soppressione tribunale di Rossano: lettera di Oliverio al premier Letta e al ministro Cancellieri
Riceviamo e pubblichiamo una lettera del presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, indirizzata al presidente del consiglio dei ministri Enrico Letta e al ministro della giustizia Annamaria Cancellieri, in merito alla soppressione del tribunale di Rossano:
“il Governo Monti, nella seduta del 10.8.2012 ha licenziato il testo finale del decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, dando attuazione alla delega conferita con la legge n.148 del 2011 del precedente Governo.
La versione finale del decreto prevede la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate di Tribunale, nonché la soppressione ed accorpamento di 31 Tribunali e di 31 Procure; ha mantenuto, rispetto alla originaria previsione di chiusura di 37 Tribunali, i presidi giudiziari presenti nelle aree ad alta densità di criminalità organizzata, ossia Caltagirone e Sciacca in Sicilia e Lamezia, Paola e Castrovillari in Calabria, nonché Cassino nel Lazio.
Il Governo ha deciso di salvare quei Tribunali indicati come presidi di legalità per fronteggiare la presenza della criminalità organizzata, con l’unica eccezione del Tribunale di Rossano.
La decisione di sopprimere il Tribunale di Rossano ed accorparlo a quello di Castrovillari non risponde, però, ai criteri indicati nella stessa relazione ministeriale di accompagnamento alla proposta di revisione delle circoscrizioni giudiziarie; non ha tenuto conto dei pareri delle commissioni giustizia della Camera e del Senato, disattendendo le indicazioni del Parlamento; non ha considerato la storia, le caratteristiche e le peculiarità del territorio ricadente nel circondario del Tribunale di Rossano, nell’ambito del quale si articola l’area Urbana Rossano-Corigliano, due città che, insieme, contano 80 mila abitanti.
Nell’ambito della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, a seguito di specifico emendamento alla legge delega, è stato previsto tra i criteri per procedere alle soppressioni ed agli accorpamenti, quella della specificità territoriale, dovendosi tenere conto in particolare della presenza di organizzazioni criminose e delle peculiarità del territorio.-
Le Commissioni Giustizia della Camera e del Senato del precedente Parlamento, nell’esprimere i loro pareri in ordine alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, hanno sottolineato la necessità di coniugare le esigenze di legalità al risparmio della spesa pubblica, ed hanno chiesto espressamente al Governo di esonerare dalla soppressione quei presidi che operano in zone ad alta densità mafiosa e di criminalità organizzata ed in particolare di non sopprimere nessuno dei quattro tribunali calabresi (Rossano, Castrovillari, Paola e Lamezia).
Più recentemente, il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati hanno approvato, rispettivamente il 7 e 8 agosto 2013, due ordini del giorno per impegnare il Governo all'emanazione dei decreti correttivi con riferimento ai pareri e agli atti delle Commissioni Giustizia del precedente Parlamento, tra cui risulta il Tribunale di Rossano.
La soppressione del Tribunale di Rossano non tiene altresì conto della realtà in cui il presidio di giustizia opera da 150 anni, delle dimensioni socio-economiche e culturali della stessa, nonché l’importanza del suo ambito territoriale nelle scelte operate nei diversi livelli istituzionali (regionali e provinciali) e negli strumenti organizzativi e di programmazione territoriale.
Tale realtà è caratterizzata dalla presenza di organizzazioni criminose attratte dai flussi economici degli stessi investimenti pubblici (basti pensare al recente scioglimento del Consiglio comunale della città di Corigliano per infiltrazioni mafiose) e necessita della presenza del presidio di legalità, per garantire uno sviluppo sano e per contrastare la criminalità organizzata.-
La cancellazione del tribunale di Rossano, unico presidio di giustizia esistente sulla fascia ionica da Taranto a Crotone (oltre 300 Km), assumerebbe un oggettivo significato di abbassamento del livello di guardia e di attenzione da parte dello Stato nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata.
Sarebbe un atto oggettivamente grave in particolare per una terra, come quella di Calabria, nella quale la lotta ed il contrasto alle organizzazioni criminali costituiscono la condizione imprescindibile per la costruzione di una prospettiva di crescita sociale, economica e civile.
Questa realtà ha bisogno non solo di mantenere il presidio di giustizia anche come simbolo e presenza dello Stato e di impegno dello stesso nel contrastare le attività illegali della criminalità organizzata ma, altresì, di interventi tesi a potenziare gli organici della Procura e del Tribunale di Rossano, per come espressamente chiesto in occasione della inaugurazione dell'anno Giudiziario 2012 dal Procuratore Generale Santi Consolo e per come consequenziale alle ultime imponenti operazioni di repressione alla criminalità organizzata presente sul territorio.
Mi auguro che le fondate ragioni che ho sommariamente ricordato e che, non a caso, sono state recepite dalle Commissioni competenti di Camera e Senato di questa e della precedente legislatura, trovino da parte Vostra il necessario accoglimento, al fine di assumere i provvedimenti conseguenti e necessari per dare un segno concreto, forte e tangibile, di sostegno alle forze che, in questa terra di Calabria, sono impegnate quotidianamente nella lotta per sconfiggere la criminalità organizzata e per affermare la legalità.
Conoscendo la vostra sensibilità, sono sicuro che non mancheranno le risposte conseguenti e positive.”