Tribunale di Rossano: 12 Comuni dinanzi alla Corte costituzionale
Sono 11 i Comuni (Rossano Calabro, Corigliano Calabro, Campana, Cropalati, Caloveto, Calopezzati, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Crosia, Longobucco), del comprensorio dell’ex Tribunale di Rossano, che hanno deliberato anticipatamente di intervenire dinanzi alla Corte Costituzionale. Per il Comune di Cariati, quale dodicesimo Ente, invece, è stato necessario un atto di intervento distinto ed autonomo, in quanto la delibera è stata licenziata solo l’8/10/2013, in limine di scadenza.
In ogni caso, il comune di Cariati ha dato incarico sia all’avvocato Catalano che all’avvocato Ciccotti, i quali espleteranno la difesa gratuitamente e senza oneri per il comune, visti i problemi finanziari lamentati dallo stesso. Nelle ultime ore poi, anche il comune di San Cosmo Albanese ha espresso il proprio sostegno e solidarietà alle iniziative legali promosse in difesa del presidio di giustizia bizantino. Con separata memoria, inoltre, l’avvocato Catalano ha dato, personalmente, incarico all’avvocato Ciccotti, essendo lui la diretta parte in causa contro il Ministero della Giustizia.
Nella giornata dell’8/10/2013, quindi prima della scadenza dei 20 giorni decorrenti dalla pubblicazione sulla G.U. del 18/9/13, i legali si sono così costituiti presso la Corte Costituzionale depositando, oltre alla memoria per l’avvocato Catalano, gli interventi per i 12 comuni e la documentazione necessaria. Nella documentazione depositata vanno annoverati: la relazione della DNA del 2011/2012; le relazioni della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare del 2002 e 2007; gli atti del CSM che hanno dichiarato e deliberato lo stato di sede disagiata del Tribunale di Rossano; attestazioni e relazioni di alcuni comuni del comprensorio inerenti alla mancanza di idonee strade, di ferrovia, di mezzi pubblici di trasporto di collegamento con il comune del Tribunale accorpante di Castrovillari e altra documentazione utile e necessaria.
La costituzione entro il ventesimo giorno dalla pubblicazione permetterà alla difesa dell’avvocato Catalano ed ai comuni aderenti di poter preparare un’idonea azione difensiva e di depositare una ulteriore e più esaustiva memoria presso la Corte Costituzionale in occasione dell’udienza di discussione che verrà fissata nei prossimi mesi. La questione sollevata ha ad oggetto esclusivamente la Procura ed il Tribunale di Rossano con riguardo alla violazione della legge delega ed ai parametri dalla stessa fissati, quali il fenomeno pregnante della presenza di varie cosche mafiose e della grossa presenza di delinquenza organizzata nel territorio ionico cosentino; della carenza o mancanza di idonee infrastrutture, strade di collegamento, ferrovia, mezzi pubblici di trasporto (treni, pullman ecc.);
per l’enormità delle distanze chilometriche da e per Castrovillari, della situazione geografica ed olografica in cui si trovano numerosi paesi della Sila e Presila facenti parte dell’ex comprensorio del soppresso Palazzo di Giustizia, nonchè per l’assurdità che un’area urbana di oltre 80mila abitanti (Rossano e Corigliano), posta in posizione di centralità nel vasto territorio ionico cosentino e della Sibaritide, sia stata accorpata ad una cittadina, pur con il massimo rispetto per la tradizione e importanza che riveste, posta nell’entroterra al confine tra la Calabria e la Basilicata, ai piedi dell’Appennino e distante dai territori del comprensorio ionico cosentino tra i 50 ed i 130 chilometri senza collegamenti di mezzi pubblici, con evidenti danni e disagi per le relative popolazioni ed in evidente disparità di trattamento tra cittadini. Si auspica che la Corte Costituzionale, al momento dell’esame della questione, tenga conto di tali elementi per una decisione giusta dal punto di vista giuridico.