Armi chimiche a Gioia Tauro, Pronestì (Sul): paure e interrogativi
“Il dibattito acceso di questi ultimi giorni relativamente alle armi chimiche provenienti dalla Siria, - dichiara il Segretario Nazionale del Sindacato unitario lavoratori comparto trasporti coordinamento portuali Gioia Tauro (Sul), Antonio Pronestì – ci ha permesso di apprendere da fonti autorevoli quali sono i ministri Bonino e Lupi ciò che realmente accade ed è accaduto al Porto di Gioia Tauro e possiamo affermare che non è bello scoprire che, in assoluto silenzio e senza alcuna tutela sanitaria e di sicurezza, nel nostro porto siano transitati materiali pericolosi.
La notizia è di quelle che fanno nascere tante domande e tante preoccupazioni. Dopo queste certezze, avendo assistito a diversi manifestazioni tumorali tra gli operatori del porto, stiamo valutando con i nostri studi legali se ci sono le condizioni di far aprire un’inchiesta per accertare se ci sono responsabilità oggettive in merito alle perdite registrate e alle malattie manifestate tra gli operatori. Non si può pensare che qualcuno possa giocare con la salute e con la vita dei portuali gioiesi ed è altrettanto improponibile che si possa pensare di fare “bella figura” con il Mondo sacrificando la nostra gente.
La professionalità dei portuali di Gioia Tauro, dimostrata negli anni, ha reso lo scalo uno dei più importanti del Mondo e se ancora si regge in piedi non lo deve al Governo Italiano che lo ha escluso dal Piano Nazionale della Logistica e non ha varato alcun provvedimento per tentare di rilanciarlo.
Il Ministro Lupi che, insieme al ministro Bonino, vuole onorare gli impegni del Governo Italiano con l’Europa e con l’ONU, oltre a riconoscere l’eccellenza del porto gioiese conosce quali sono le criticità? Conosce le proposte che da anni vengono inoltrate al Governo per non far morire questa realtà? Ha intenzione di prendere nella giusta considerazione la necessità di salvare l’occupazione in questa area e di rilanciare questa realtà?
Se avessimo voluto affrontare con faziosità o con superficialità il problema ci saremmo limitati a contestare e basta, ma la responsabilità ci impone di essere razionali e pragmatici – continua sempre Pronestì - e ribadiamo che Gioia Tauro è un porto di eccellenza che ha bisogno di interventi per il suo rilancio e che, se verranno create le condizioni di sicurezza per gli operatori e i cittadini dei comuni limitrofi, può effettuare qualsiasi operazione di sbarco e imbarco di merci.
Non ci interessano i tentativi di convincimento né i tavoli che mirano a questo, vogliamo certezze sulla sicurezza e pretendiamo chiarezza sul passato e sul futuro, non permetteremo che si possa mettere a repentaglio la salute e l’incolumità degli operatori e dei cittadini.”