Armi chimiche a Gioia Tauro. Riunione nella Piana: esplode la rabbia dei cittadini
Clima da guerra civile, come aveva sentenziato qualche giorno fa il presidente della Regione. E animi decisamente accesi e contrari sono esplosi proprio ieri, come dimostrano chiaramente le immagini del nostro servizio, nell’assemblea dei sindaci della Piana di Gioia Tauro che era stata indetta per discutere dell’arrivo, nel porto calabrese, dei 60 container contenenti le 560 tonnellate di armi chimiche siriane.
I 33 comuni della Piana, riuniti nell’associazione "Città degli ulivi", si sono incontrati nell'aula consiliare di San Ferdinando, comune che ospita la gran parte delle banchine del porto calabrese. Scopo dell’incontro, ovviamente assumere una posizione comune prima della riunione di oggi, a Roma, con il premier Enrico Letta. L’intenzione, all’inizio, pareva quella di trattare proprio col Governo, chiedendo garanzie per il futuro dello scalo approfittando del delicato momento innescato dal transito delle armi chimiche, senza ovviamente snaturare la protesta contro il modo in cui l'Esecutivo ha gestito la vicenda senza avvertire le istituzioni del territorio. All’inizio sembrava si andasse proprio verso questa direzione, poi la rabbia dei cittadini è esplosa all’indirizzo del Governo, senza dubbio, ma anche di politici ed istituzioni locali.