Siria: Gioia Tauro, in mattinata riunione sindaci area porto

Reggio Calabria Attualità

I sindaci di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, Rosarno, Elisabetta Tripodi, e San Ferdinando, Domenico Madafferi si riuniranno in mattinata per concordare una serie di iniziative a livello istituzionale da assumere dopo la decisione del Governo di far transitare per lo scalo calabrese la nave con le armi chimiche dismesse dal regime siriano. All'incontro fra i massimi rappresentanti dei tre centri piuù direttamente interessati dall'operazione di trasbordo dei containers contenenti i gas tossici fara' seguito lunedì prossimo, alle 16,30, nel municipio di San Ferdinando, un'assemblea dei primi cittadini dei 33 comuni del comprensorio. La decisione di coinvolgere Gioia Tauro nelle operazioni di trasbordo della nave danese su cui viaggiano i gas in dotazione dell'esercito di Assad ha scatenato la ferma opposizione dei rappresentanti degli enti locali, dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, al presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, fino ai rappresentanti dei Comuni, che lamentano di non essere stati coinvolti nelle scelte governative.

"Non vogliamo fare allarmismi inutili, ma contestiamo sia la scelta sia il metodo utilizzato, con nessuna preventiva informazione alle autorità locali". Lo ha detto all'Agi il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi, in merito alla notizia relativa alla nave contenente le armi chimiche siriane che dovra' transitare per il porto di Gioia Tauro. "Tra poco - ha aggiunto Tripodi - avremo un incontro con il sindaco di San Ferdinando cui parteciperà molto probabilmente anche il sindaco di Gioia Tauro, e vedremo a livello istituzionale di avere informazioni ufficiali, perchè è chiaro che in questo modo non possiamo dare risposte ai cittadini".

"Ci e' stato detto - ha proseguito il primo cittadino di Rosarno - che e' una missione di pace e che non dovremmo ribellarci, e che comunque sono trasporti che normalmente avvengono nel porto di Gioia, ma non ci pare che sia realmente cosi' se la Sardegna e il suo presidente hanno rifiutato in modo sdegnato l'attracco di questa nave. Ancora ci chiediamo perchè questa operazione non viene fatta in un porto militare anzichè in un porto commerciale?. Il ministro Bonino - ha concluso Tripodi - ha detto che la scelta non e' stata sua bensì del ministro delle infrastrutture, mi domando se è opportuno che tale scelta sia lasciata a un solo ministro e non all'intero governo. Vorremmo essere rassicurati - ha ribadito il sindaco - in maniera ufficiale e con chiarezza".

"Abbiamo studiato quest'operazione e la condurremo con le massime garanzie, in sicurezza. Informeremo e ci coordineremo con le amministrazioni locali. Ma una cosa deve essere chiara: nessuno deve giocare a terrorizzare la popolazione". Lo dice il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi in un'intervista a 'Repubblica' in cui spiega: "Ogni giorno operazioni di trasferimento di agenti chimici simili a queste vengono condotte con serietà e professionalità nei nostri porti. E questo faremo". Lupi ha sottolineato che l'Italia ha ritenuto di partecipare all'operazione Onu "innanzitutto perchè la distruzione degli arsenali chimici lancia un segno per i popoli e le future generazioni: la cancellazione di queste armi di distruzione di massa è un simbolo che non ci deve sfuggire". E ha osservato: "Mi stupisce che ci siano amministratori locali che vogliono chiudere quei porti in cui già vengono trattati materiali chimici: allora dovrebbero chiuderli tutto l'anno".

Lunedì prossimo a San Ferdinando, uno dei centri dell'area portuale di Gioia Tauro, si terrà una manifestazione contro la scelta di far passare dallo scalo marittimo calabrese la nave contenente le armi chimiche siriane destinate al disarmo. La manifestazione, che inizialmente doveva coinvolgere soltanto i 33 sindaci dei comuni del comprensorio, si è man mano estesa, aprendosi alla partecipazione di molti sindaci della provincia di Reggio Calabria e dell'intera Calabria. Nel corso della manifestazione saranno decise le forme di protesta che la popolazione attuerà contro la decisione del governo.

"Notizie non ne ho anche perchè ufficialmente non sono stato avvisato, registriamo anche questo sgarbo istituzionale". Ha risposto cosi' all'Agi il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, commentando la scelta di far passare dal porto di Gioia Tauro la nave contenente armi chimiche siriane destinate al disarmo. Lo scalo si estende in gran parte in territorio di San Ferdinando. La mancanza di comunicazioni da Roma è l'elemento che ha destato maggiore irritazione nei primi cittadini dei paesi della piana interessati che temono rischi per la sicurezza della popolazione. Madafferi si è detto "pronto a occupare il porto" per impedire che la popolazione del suo comune corra rischi. "L'abitato - ha spiegato - si trova a 300 mentri dalle banchine. La dichiarazione del ministro Bonino - ha proseguito Madafferi - che la decisione è stata presa in accordo con autorita' locali, è falsa. Loro - ha concluso il primo cittadino - hanno deciso tutto senza interpellare i due comuni direttamente interessati". Proprio questa mattina i sindaci di San Ferdinando e di Gioia Tauro, insieme a quello di Rosarno, si riuniranno per intraprendere azioni comuni volte ad assumere dalle autorità preposte le informazioni ufficiali in merito all'intera operazione. (AGI)




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