Trasbordo armi chimiche, soddisfazione in Prefettura. Opac: “Grazie Italia”
"Entrambi i comandanti hanno chiesto di lasciare il porto". Con queste parole il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino ha annunciato ai giornalisti la conclusione delle operazioni di trasbordo dei container con sostanze chimiche siriane dalla nave danese Ark Future alla nave militare della marina militare Usa Cape Ray, avvenuto in meno di 12 ore oggi nel porto di Gioia Tauro.
Subito dopo che anche il 78° ed ultimo container è stato posizionato all'interno della Cape Ray , il prefetto ha incontrato i giornalisti nella sala della Prefettura allestita a centro di monitoraggio, e ha voluto esprimere compiacimento per la buona riuscita dell'operazione.
"E' stato un risultato tenacemente perseguito - ha detto Sammartino - durante questi mesi di lavoro, a livello locale, centrale e internazionale. Abbiamo fatto una buona cosa, abbiamo servito il nostro Paese e la popolazione della Calabria, ed e' una cosa di cui siamo orgogliosi".
Sammartino ha poi rivelato che ogni giorno sono stati impiegati 400 uomini delle forze dell'ordine, che il prefetto ha ringraziato insieme alle istituzioni e ai comuni interessati. "La trasparenza ha permesso di superare preoccupazioni e paure che ha animato il percorso di arrivo a questa tappa". Cosi' invece si e' espresso Giovanni Brauzzi, ministro plenipotenziario del ministero degli Esteri. "Alla fine e' stata una giornata noiosa come avevamo previsto" ha affermato Rouz Bahani Mehran, rappresentante dell'Opac, l'organizzazione mondiale per la proibizione delle armi chimiche". "Fortunatamente non sono stati incontrati ostacoli di sorta - ha concluso il rappresentante dell'Opac - e questo grazie alla eccellente preparazione del governo italiano e delle autorita' locali, e grazie anche al sostegno del popolo italiano". (AGI)
RINGRAZIAMENTI ANCHE DAL PENTAGONO
Anche il segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, ha ringraziato le autorità danesi e italiane per la collaborazione prestata nel trasbordo delle armi chimiche dicendosi "enormemente fiero di quanti hanno reso possibile" che questa operazione avvenisse "in totale sicurezza". A riferirlo è stato il portavoce del Pentagono, John Kirby, che ha confermato che dopo il trasbordo la Cape Ray "ha lasciato il porto di Gioia Tauro per le acque internazionali del Mediterraneo in cui presto avranno inizio le operazioni di neutralizzazione e ha spiegtato inoltre come il processo di neutralizzazione mediante idrolisi richiederà diverse settimane.
Il trasbordo delle armi chimiche siriane avvenuto ieri a Gioia Tauro "non era un'operazione facile ed è andata a buon fine senza alcun problema. E questo è un grande risultato per il nostro Paese". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, ospite a 'Unomattina estate', che riguardo allo smaltimento dei gas dismessi dall'esercito siriano ha assicurato: "Non esistono di fatto rischi ambientali. Niente viene smaltito in mare, e una volta che queste sostanze sono rese inerti vengono portate in altri paesi europei dove saranno smaltite come materiale normale, non più pericoloso". Con l'operazione, ha spiegato Galletti, l'Italia "ha contribuito ad assicurare la sicurezza e la pace nel mondo". La nave statunitense 'Cape Ray' "andrà in acque internazionali dove avverrà il processo per rendere inerti quelle sostanze - ha riferito - e per la prima volta al mondo un'operazione chimica che veniva fatta sulla terraferma sarà eseguita in mare. Scelta fatta per motivi di sicurezza".
"La conclusione positiva delle operazioni di trasbordo delle armi chimiche siriane a Gioia Tauro ha confermato gli elevati standard di efficienza del nostro porto. La Cisl calabrese e reggina esprimono un sentito ringraziamento a tutte le maestranze locali che con estrema competenza e professionalità hanno contribuito a portare a compimento, in modo peraltro ottimale, un'importante missione internazionale di pace ad alto indice di rischio. Le luci sul porto di Gioia Tauro, però, non possono e non debbono spegnersi con l'epilogo della suddetta operazione". Inizia cosi' una dichiarazione congiunta del segretario generale della Cisl Calabria, Paolo Tramonti, e del Segretario generale della Cisl di Reggio Calabria, Domenico Serrano'. Per la Cisl "è arrivato il momento di un surplus di attenzione ed impegno sulla grande struttura portuale gioiese, al fine di valorizzarla definitivamente ed a 360 gradi. Sul tappeto infatti insistono diverse criticità, alcune ataviche, mai avviate a soluzione nonostante i reiterati impegni assunti e le dichiarazioni rilasciate anche in questa occasione da importanti esponenti del Governo. Questa grave "miopia" - continuano - ha prodotto gravi conseguenze non solo per il porto gioiese e per i calabresi ma per l'intero sistema portuale italiano e non solo. Urge a questo punto un deciso e quanto mai opportuno cambio di passo, con una piu' adeguata attenzione del governo e degli organismi europei sulle prospettive di crescita e di sviluppo non solo dell'Hub portuale ma dell'intero retro-porto, riconoscendo all'intera area i requisiti per essere classificata "Zona Economica Speciale". Le enormi potenzialità della Calabria e dell'area della Piana - per la Cisl - devono essere a questo punto realmente valorizzate ed integrate a pieno titolo nel sistema Paese".
La Cgil Calabria e la Cgil della Piana di Gioia Tauro, attraverso un documento, esprimono soddisfazione "per la piena riuscita delle operazioni di trasbordo delle sostanze chimiche effettuate nel porto di Gioia Tauro che portano positivamente all'attenzione internazionale la Calabria e la Piana per il più grande intervento di disarmo chimico mai realizzato fino ad oggi". I due segretari generali, Michele Gravano e Nino Costantino, sottolineano, "la grande professionalità e capacità dei lavoratori portuali di Gioia Tauro che hanno fatto emergere il volto di una Calabria e di un Sud operoso che ha dato prestigio all'intero Paese". "Di contro - fanno rilevare - alcune istituzioni locali, con qualche eccezione, dapprima non hanno saputo giocare una partita delicata e seria e adesso continuano a dare una immagine pasticciona e superficiale. Adesso aspettiamo risposte concrete. Il Governo Renzi - continua la nota - dia seguito agli impegni già assunti anche dal Governo Letta, convochi immediatamente il tavolo a Palazzo Chigi sullo sviluppo di Gioia e della Calabria. Si concretizzino investimenti pubblici sull'ammodernamento infrastrutturale e ferroviario, sul retro porto industriale, sul rigassificatore, sulla ZES. Si compia quel necessario sforzo - affermano Gravano e Costantino - su un vero progetto per la logistica a Gioia. Rilanciamo le nostre proposte per lo sviluppo della Piana e della Calabria, cominciando dalla localizzazione dell'Osservatorio del Polo della logistica e delle infrastrutture a Gioia Tauro o comunque in Calabria. Ma ora non ci limitiamo più alle proposte. Occorre agire". Per questo la Cgil "chiamerà a raccolta tutte le forze sane e democratiche, del lavoro e delle professioni, le istituzioni per un largo fronte comune a sostegno del necessario e non più rinviabile processo di sviluppo economico. Ora si puo'. Ora si deve. Adesso la Calabria e la Piana democratica e del progresso ha tutte le carte in regola per giocare la partita piu' importante della propria storia che può determinare un futuro diverso al territorio ed alle future generazione. E' la battaglia - è scritto infine - su cui noi ci sentiamo di batterci e di impegnarci".
"Il trasbordo nel porto di Gioia Tauro è ormai finito e siamo sollevati dal suo verificarsi senza incidenti. Siamo stati in questi giorni cruciali, cittadini tra i cittadini, in mezzo alla gente, condividendone ansie e paure. Qualunquisti, demagoghi e populisti: queste erano le accuse che alla nascita del M5S un sistema malato e corrotto ci aveva lanciato e non faremo nulla per non meritarle, se ciò significasse allontanarci dal nostro popolo.
Non ci interessa rassicurare falsamente - giocando sulla loro pelle - i calabresi dall'alto di conferenze stampa blindate: questo è un ruolo che il potere ha esercitato per estromettere i cittadini dalla sua concreta gestione, abusando del ruolo di una rappresentanza senza controllo". E' qumto scrive Francesco Molinari, parlamentare di M5S.
"Certamente - continua la nota -non saremo dei fini politici come non siamo rispettosi di quei trattati internazionali che ci hanno sottratto fette della nostra sovranità territoriale: il fiscal compact e il MES in Europa come gli impianti del MUOS e la violazione della legge italiana sulle armi chimiche a seguito di “impegni” internazionali.
E' noto, dalle cronache dei nostri tempi, come dietro nobili impegni di pace ci siano interessi ben più prosaici, fatti pagare - come al solito - ai più deboli.
Noi siamo solo semplici cittadini che hanno dato la loro disponibilità a portare la voce di altri cittadini all'interno delle istituzioni: questo è il ruolo del M5S!
Continueremo a seguire l'evoluzione di quest'operazione, compresa quella dell'idrolisi (la parte più rischiosa di tutta l'operazione in quanto pericolosa per tutta l'area del Mediterraneo) e le sue conseguenze: non vogliamo che il popolo calabrese venga ad essere nuovamente considerato come vittima sacrificabile sull'altare dei giochi di potere sullo scacchiere internazionale, dove nulla contiamo.
Non apparteniamo alla schiera - e mai lo saremo - di coloro che hanno voluto - in modo quasi sempre interessato - far finta di recitare ruoli politicamente indispensabili : la Calabria è stanca di tatticismi degni dei più cinici invasori stranieri.
E' da anni che si attende uno snodo ferroviario che apra il porto di Gioia Tauro al mercato.