Protesta di genitori, insegnanti, e giovani per dire no alle armi chimiche siriane
Genitori e bambini, oltre a numerosi cittadini ed insegnanti, dell’intera Piana di Gioia Tauro sono scesi in piazza nella mattinata di venerdì 24 gennaio, formando una catena umana, per dire no all’arrivo, nel prossimo di febbraio, della nave, nell’importante porto commerciale calabrese, con a bordo le armi chimiche provenienti dalla Siria. L’intera popolazione, nonostante le notizie rassicuranti arrivate dal Governo centrale, è preoccupata per il rischio ambientale, oltre per la salute dei cittadini, con l’attuazione del trasbordo dei container dalla nave svedese “Ark Futura” a quella americana “Cape Ray” che dovrà provvedere alla loro distruzione, per idrolisi, in alto mare.
Non è ancora chiaro se la distruzione delle armi chimiche avverrà nel Mediterraneo o nell’Oceano Atlantico. A tal proposito, nei giorni scorsi, l’Assessore regionale ai trasporti, Luigi Fedele, ha partecipato, insieme al Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti, all’incontro romano con il Presidente del Consiglio Enrico Letta sull’arrivo al porto di Gioia Tauro della nave con le armi chimiche siriane. “Nel corso del vertice - ha dichiarato l'assessore Fedele - il Premier Letta ha fornito ampie rassicurazioni sullo sbarco dei container.”
Per rassicurare la gente dell’intera Piana di Gioia Tauro, in riferimento alla delicata operazione, verrà distribuito nel territorio un opuscolo divulgativo contenente tutte le informazioni sull’operazione. Il ministro Lupi, a testimonianza della massima sicurezza in cui verranno svolti gli interventi, sarà presente nel comprensorio gioiese per rassicurare i cittadini e seguire personalmente le manovre di trasbordo dei container. Il presidente Scopelliti, nel corso della riunione, ha nuovamente ribadito di non essere stato preventivamente informato, battendosi con forza per ricevere le più ampie garanzie sul caso, chiedendo, tra l'altro, il coinvolgimento dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. I sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando, pur esprimendo alcune perplessità, hanno ascoltato attentamente le rassicurazioni del presidente del Consiglio Letta e, pur mantenendo delle legittime riserve supportate anche dal documento sottoscritto dagli amministratori locali della zona, hanno accettato, loro malgrado, la scelta del Governo di dare il via allo svolgimento dell’operazione, senza alzare alcuna barricata.
Rimane, comunque, alta l’attenzione nei confronti di un' operazione delicata che, ad ogni modo, dovrà svolgersi nella massima sicurezza sia per tutelare l’ambiente circostante e sia la salute di tutti i cittadini calabresi.
Antonio Le Fosse