‘Ndrangheta. Al via processo ‘Aemilia’: 30 richieste parti civili
È iniziata stamani l'udienza preliminare del maxi processo “Aemilia” che vede come imputati ben 219 persone accusate di far parte della ‘ndrangheta calabrese radicata, per l’appunto, in Emilia Romagna e scaturito dal blitz del gennaio del 2015 che portò all'arresto di 160 persone.
Il processo si celebra, grazie al contributo della Regione Emilia Romagna (che allo scopo ha stanziato ben 400 mila euro), nell'aula bunker allestita in un padiglione del quartiere Fiera di Bologna: uno spazio di 3.200 metri quadri in grado di ospitare fino a 600 persone. La Regione è stata rappresentata stamani dal suo presidente Stefano Bonaccini e dall'assessore per la Legalità, Massimo Mezzetti.
Nel corso dell’udienza circa una trentina (tra enti, associazioni, sindacati, e privati) le richieste di costituzione di parte civile avanzate e ora al vaglio del Gup, Francesca Zavaglia, a cui spetta di decidere sulla loro ammissibilità.
Tra le richieste quelle della stessa Regione Emilia-Romagna, della Cgil, della Cisl e della Uil, ma anche i ministeri dell'Interno e dell'Ambiente, l'Agenzia delle Entrate, Provincia e Comune di Reggio Emilia, la Provincia di Modena, il Comune di Finale Emilia e quelli di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio, Reggiolo e Sala Baganza.
A queste si aggiungerebbero, poi, quelle avanzate da quattro privati e dalla Fita-Cna, Libera, Avviso Pubblico, Associazione Antimafia Paolo Borsellino, Aser e Odg Emilia Romagna, Legambiente, Sos Impresa, Confindustria-Antiracket, Associazione nazionale Caponnetto.