Cosca Grande Aracri, confiscati i beni ad un imprenditore cutrese
Imprenditore edile di origine cutrese, nel crotonese, da anni stabilitosi in Emilia: Nicolino Sarcone, 51 anni, è ritenuto come affiliato alla cosca di ‘ndrangheta dei Grande Aracri di Cutro e, tra l’altro, è stato già stato condannato con rito abbreviato a 15 anni di reclusione nell’ambito del processo “Aemilia”.
Nei suoi confronti la Direzione Investigativa Antimafia di Firenze e di Bologna ha eseguito oggi un decreto di confisca, emesso dalla Corte d’Appello di Bologna su proposta del Sostituto della Procura Generale Proto, che scaturisce dalle indagini condotte dagli uomini della Dia sull’intero patrimonio dell’imprenditore portando ad accertare una netta sproporzione, e non giustificata, tra i redditi dichiarati rispetto all’ingente patrimonio riconducibile al 51enne.
Tra le evidenze poste alla base della confisca, è stata considerata anche la sua condanna a 10 anni di reclusione, emessa dalla Corte d’Appello di Bologna e divenuta irrevocabile il 21 giugno dell’anno scorso, nell’ambito del processo denominato “Edilpiovra”, nel cui contesto Sarcone è ritenuto responsabile anche del reato di associazione mafiosa.
In particolare, la confisca ha riguardato beni mobili e immobili e diverse disponibilità finanziarie.