Chiude il maxi processo Aemilia: attesa la sentenza per i 149 imputati
Con la 195esima udienza si è concluso il maxi processo Aemilia. Da oggi, infatti, giudici del collegio, Francesco Maria Caruso, Cristina Beretti e Andrea Rat si chiuderanno in camera di consiglio per scrivere la sentenza che porrà la parola fine al più grosso procedimento che sia stato svolto al nord Italia contro le le infiltrazioni mafiose e in questo caso contro la cosca di ‘ngrangheta cutrese capeggiato da Nicolino Grande Aracri.
La sentenza di primo grado è attesa tra due, massimo tre settimane.
La corte, presieduta dall’ex presidente del tribunale reggiano Francesco Maria Caruso, si è riunita in Questura a Reggio Emilia stamani e dal pomeriggio di oggi i tre membri del collegio non usciranno mai dalla questura fino al momento in cui verrà letta la sentenza.
Anche i pranzi e le cene saranno serviti in una piccola area isolata, all’interno della mensa di via Dante Alighieri.
Su richiesta dello stesso collegio, per la sicurezza dei tre magistrati, la questura di Reggio Emilia ha messo loro a disposizione tre camere da letto, separate, con bagno interno personale.
A pochi passi di distanza delle tre camere da letto c’è la Sala Palatucci, una stanza affrescata (ex chiesa del vecchio convento in cui oggi è ospitata la questura).
Lì i giudici lavoreranno tutti assieme alla stesura della sentenza; in un angolo della sala sono stati allestiti divani e tv; nella prima parte tre scrivanie. Sulle pareti ci sono le centinaia di fascicoli di Aemilia.
Sono quasi 20mila le pagine di intercettazioni rientrate nei faldoni, con 1.300 testimoni inizialmente convocati; si sono costituite 45 parti civili. Ancor di più però sono gli anni di carcere chiesti dalla Dda per i 148 imputati, 1712 per l’esattezza.
L’operazione Aemilia scattò all’alba del 28 gennaio 2015, quando vennero arrestate 117 persone; 224 gli indagati. Il processo in abbreviato ha visto 60 imputati (già giudicati in secondo grado, è attesa la Cassazione per la prossima settima). Il dibattimento, invece, è iniziato nell’aula bunker allestita ad hoc nel tribunale di Reggio Emilia il 23 marzo 2016.
Alla sbarra ci sono 148 imputati; 24 di loro sono imputati contemporaneamente in un processo abbreviato che accorpa nuove contestazioni: si tratta di reati che sarebbero stati commessi dagli imputati dalle celle del carcere in cui erano detenuti, fino a marzo del 2018, favorendo l’associazione mafiosa.