Operazione Aemilia. Sigilli ai beni dei Sarcone: sequestro da 8 milioni

Crotone Cronaca

Un sequestro del valore di circa 8 milioni di euro è stato eseguito a carico di Carmine Sarcone (39 anni) e dei suoi fratelli Nicolino (53), Gianluigi (47) e Giuseppe Grande (57).

I sigilli sono scattati per società e conti correnti, per un complesso immobiliare a Cutro, nel crotonese, e per un'autovettura, una Audi A6.

Ad eseguire il provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Reggio Emilia, su richiesta della Dda di Bologna, sono stati i carabinieri del Comando Provinciale di Modena in collaborazione con i colleghi di Crotone.

Sarcone è stato arrestato il 23 gennaio scorso con l’accusa di associazione di tipo mafioso: gli inquirenti lo ritengono a capo dell’organizzazione 'ndranghetistica emiliana - come attuale reggente del gruppo omonimo - attiva autonomamente in Emilia e collegata alla cosca dei Grande Aracri di Cutro (LEGGI).

Indagini successive al suo fermo, dirette dal Procuratore Distrettuale Giuseppe Amato e dai sostituti Marco Mescolini e Beatrice Ronchi, avrebbero fatto emergere la capacità del clan di realizzare una “pervasiva infiltrazione nel tessuto economico nazionale ed estero” attraverso la costituzione di società attive nei settori edile e immobiliare, alcune delle quali sono ritenute come intestate fittiziamente a prestanome ma in realtà gestite proprio dai Sarcone.

LE AZIENDE SEQUESTRATE

I sigilli sono stati apposti a tre società in Bulgaria: la “Metalservice Global Import Export” e la “Donati General Commercio” con sede entrambe a Bucarest e la “Inovative Loking Sistem Eood” di Sofia.

Sequestrate poi tre aziende in Italia: la “Edilpiù” di Modena; la “Le Due Torri” di Reggio Emilia e la “Ditta Individuale Arcobaleno di Gujgulova Viktoria Todora” di Montecchio Emilia.

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