‘Ndrangheta: pm Bologna, accertamenti su minacce imputato “Aemilia”
"La Procura svolgerà i doverosi accertamenti": lo ha detto il procuratore aggiunto di Bologna e delegato ai rapporti con la stampa, Valter Giovannini, riferendosi alla vicenda dell'imputato nel processo "Aemilia" contro la 'ndrangheta, in corso a Bologna, che sarebbe stato minacciato via sms per aver deciso di costituirsi parte civile. Secondo quanto riferito dal suo avvocato, l'imputato che è allo stesso tempo anche persona offesa di reati commessi da altri, sarebbe stato invitato a non passare dall'altra parte.
Non appena sarà disponibile la memoria prodotta dall'avvocato, su questo episodio, la Procura svolgerà le verifiche del caso. Intanto, domani mattina, è in programma la terza udienza davanti al gup di Bologna nell'aula 'bunker' allestita in un padiglione della fiera: oltre 200 gli imputati per, complessivamente, 189 capi di imputazione.
In 54 rispondono di associazione di stampo mafioso ed ad altri vengono contestate estorsioni, minacce, intestazione fittizia di beni ed altri reati. Domani, il gup Francesca Zavaglia dovrà decidere sull'ammissibilità delle richieste di costituzione di parte civile presentate da una trentina tra enti, associazioni e sindacati. (AGI)