Processo “Aemilia”, dopo la condanna scatta un sequestro beni
La polizia di Reggio Emilia ha sequestrato stamani alcuni dei beni che sarebbero intestati a Roberto Turrà, 42enne di Cutro, nel crotonese, residente in Emilia, ed attualmente detenuto dopo una condanna a 9 anni e 6 mesi con rito abbreviato. I sigilli sono scattai ad un appartamento, un garage e ad oggetti preziosi il cui valore si attesterebbe intorno ai 180 mila euro.
Turrà è stato coinvolto nel processo “Aemilia”, scaturito dall’omonima operazione contro la cosca di ‘ndrangheta dei Grande Aracri di Cutro, attiva nella regione del centro-nord.
Il sequestro anticipato è stato proposto dal Questore del capoluogo emiliano d’intesa con la Direzione distrettuale antimafia di Bologna, al termine di accertamenti patrimoniali che, secondo gli inquirenti, evidenzierebbero una sproporzione tra i beni di proprietà e i redditi dichiarati dall’uomo.