Il prefetto insedia commissione antimafia a Ricadi
Il Prefetto di Vibo Valentia, Michele di Bari, al fine di verificare l'eventuale sussistenza di forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata nei confronti del Comune Ricadi, o di collegamenti diretti o indiretti con essa, ha nominato la prevista commissione di indagine.
Ne fanno parte, secondo quanto reso noto, Maria Stefania Caracciolo, vice prefetto vicario della Prefettura di Vibo Valentia; Angelo Foti, primo dirigente della Polizia di Stato in servizio nella Questura di Vibo Valentia; S. Tenente Oscar Samuele Olivieri, Ufficiale del comando provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia.
h 15: 35 | È l'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia denominata "Black money" del 7 marzo scorso ad aver indotto la prefettura di Vibo Valentia ad insediare nel Comune di Ricadi una commissione d'accesso agli atti per accertare eventuali infiltrazioni mafiose. In particolare, un'informativa del 2009 del Gico della Gdf afferma che l'amministrazione comunale di Ricadi - retta all'epoca dal sindaco Domenico Laria - è risultata "completamente soggiogata al potere della cosca" Mancuso. Inoltre Agostino Papaianni, arrestato per mafia, viene ritenuto il "soggetto artefice delle scelte amministrative dell'ente". L'attuale sindaco, Giuseppe Giuliano, viene invece indicato dal Gico e dalla Dda come "soggetto contiguo alla componente associativa di Papaianni, facente capo a Mancuso Cosmo Michele".
Nell'inchiesta è stato poi arrestato per associazione mafiosa pure l'impiegato comunale Giovanni Paparatto, mentre è emerso l'interesse per le ultime elezioni amministrative (2011) di Ricadi da parte di Antonio Maccarone, pure lui arrestato e sposato con la figlia del boss Pantaleone Mancuso (66 anni), e dello zio Aurelio Maccarone, quest'ultimo indagato a piede libero ed indicato in rapporti di "assidua frequentazione" con un attuale assessore comunale. Infine, in un parallelo procedimento penale risultano indagati altri impiegati comunali.(AGI)