‘Ndrangheta: clan Mancuso, in 18 a giudizio con rito abbreviato
Il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Marisa Manzini, applicata alla Dda per alcune inchieste antimafia che interessano il Vibonese, ha concluso stamane dinanzi al gup distrettuale, Maria Rosaria De Girolamo, la propria requisitoria chiedendo 28 rinvii a giudizio per gli indagati delle operazioni "Black money", "Purgatorio" ed "Overseas" che hanno colpito nel marzo scorso 2013 il clan Mancuso di Limbadi, egemone in provincia di Vibo Valentia. Fra le richieste di rinvio a giudizio ci sono quelle a carico dei boss Antonio e Pantaleone Mancuso, Agostino Papaianni, Giovanni Mancuso, Giuseppe Mancuso e gli imprenditori vibonesi Antonio Prestia, Antonino e Nicola Castagna (padre e figlio). In 18 sono invece stati ammessi dal gup al processo con rito abbreviato che comporta uno sconto di pena pari ad un terzo in caso di condanna. Per loro il processo si aprirà l'1 aprile prossimo dinanzi allo stesso gup. Fra gli amessi all'abbreviato ci sono gli indagati (molti detenuti) Orazio Cicerone, Manuel Calla' (latitante), Giovanni D'Aloi, Mario De Rito, Giuseppe Raguseo, i commercialisti di Catanzaro Giuseppe Ierace ed Ercole Palasciano, e gli imprenditori vibonesi Domenico De Lorenzo, Antonio Mamone e Antonio Maccarone. Associazione mafiosa, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, estorsioni, minacce e detenzione di armi i reati, a vario titolo, contestati. (AGI)