Processo “Black money”: ricorso contro 6 assoluzioni
Il pm Marisa Manzini ha presentato ricorso alla Corte d'Appello di Catanzaro avverso alcune assoluzioni totali ed altre parziali decretate il 29 luglio 2014 dal gup distrettuale, Maria Rosaria Di Girolamo, nel processo "Black money" contro il clan Mancuso.
Al tempo stesso, il pm e la Dda di Catanzaro non hanno appellato le assoluzioni di 4 imputati che diventano cosi' definitive aprendo la strada alla rilevante richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione. Le assoluzioni definitive riguardano gli imprenditori Antonio Mamone e Bruno Marano, per i quali il pm Manzini aveva chiesto in primo grado 5 anni di carcere a testa per associazione mafiosa.
Assoluzione definitiva pure per Gabriele Bombai e Salvatore Accorinti, di Tropea (5 anni a testa la richiesta del pm). Il pm Manzini ha invece appellato le assoluzioni totali, ed il dissequestro dei beni, di Antonio Maccarone (genero del boss Pantaleone Mancuso, detto "Vetrinetta") per il quale in primo grado aveva chiesto 5 anni e 6 mesi, e dell'imprenditore Domenico De Lorenzo (5 anni la richiesta del pm). Appello contro l'assoluzione totale di Nunzio Callà (5 anni era stata la richiesta del pm) e le assoluzioni parziali per alcune aggravanti contestate a Giovanni D'Aloi, Antonio Pantano e Francesco Tavella. Gli imputati assolti erano finiti al centro di un'attività di indagine del comandante del Ros di Catanzaro, Giovanni Sozzo, denominata "Purgatorio". (AGI)