Processo Why Not. Abuso d’ufficio, chiesta la condanna di Loiero
La Procura generale di Catanzaro ha chiesto la condanna per abuso d'ufficio del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, indagato nel processo con rito abbreviato per l'inchiesta Why Not. La richiesta è stata avanzata dal sostituto procuratore generale, Massimo Lia. I reati contestati inizialmente a Loiero nei due capi di imputazione per i quali è stata chiesta la condanna erano peculato e truffa, derubricati in abuso di ufficio. Venerdì prossimo l'altro sostituto di udienza quantificherà invece la richiesta di condanna davanti al gup Mellace.
Oltre alla posizione del presidente della Regione inoltre , il sostituto procuratore generale Lia ha discusso anche delle accuse contestate ad altre nove persone imputate. Il pg ha così chiesto di affermare la penale responsabilità degli imputati, tra i quali anche l'ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Chiaravalloti. Nella maggior parte dei casi l'accusa non ha quantificato le pene poichè ha affrontato solo parte delle accuse contestate agli imputati. Toccherà al collega Eugenio Facciolla, nei prossimi giorni, completare la requisitoria nei loro confronti e sollecitare le condanne definitive. Una richiesta precisa è arrivata solo per Tommaso Loiero, fratello del governatore, Franco Nicola Cumino, e Nicola Durante, per cui sono state sollecitate rispettivamente condanne a 8 mesi di reclusione per il primo, un anno per il secondo, un anno e due mesi per il terzo.