Why Not: Riti abbreviati, chieste 21 condanne e 19 assoluzioni
Ventuno condanne e diciannove assoluzioni totali sono state richieste oggi dal sostituto procuratore generale Eugenio Facciolla, nell'ambito dei 40 giudizi abbreviati voluti da altrettanti imputati coinvolti nel procedimento "Why not", su presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici in Calabria. Al termine di una lunga requisitoria la pubblica accusa ha riqualificato in ipotesi di "abuso d'ufficio" la maggior parte delle contestazioni di "peculato" e di "truffa aggravata" delineate a carico di vari imputati. La richiesta di condanna piu' elevata - a 4 anni e mezzo di reclusione - e' stata avanzata a carico di Antonio Saladino, l'imprenditore di Lamezia Terme, ex leader della Compagnia delle opere in Calabria, principale indagato del procedimento "Why not". Secondo i magistrati sarebbe stato proprio lui la "mente" della presunta associazione a delinquere descritta nell'inchiesta, avrebbe cioe' "organizzato e capeggiato una compagine di persone al fine programmatico di porre in essere condotte integranti reati", creando un vero e proprio "sistema" di cui sarebbe stato il "centro di gravita'", ed in cui avrebbe coinvolto anche politici di ogni colore esponenti delle istituzioni. Questi ultimi, sempre stando all'impianto accusatorio, avrebbero garantito finanziamenti pubblici alle societa' riconducibili a Saladino in cambio di consenso elettorale, gestito tramite l'assegnazione di posti di lavoro, in un circuito che proprio cosi' si autoalimentava. Il pg ha chiesto di affermare la penale responsabilita' dei coindagati Nicola Adamo e Antonino Gatto, mentre oggi e' stata chiesta l'assoluzione per il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, rispetto al quale, ha chiarito Facciolla, "non c'e' alcuna prova del concorso nell'attivita' corruttiva". Per Loiero il pg ha comunque chiesto una condanna ad un anno e mezzo di reclusione, per due distinte ipotesi di abuso d'ufficio relative ai progetti finanziati dalla Regione "Censimento del patrimonio immobiliare" e "Tristezza degli agrumi".Le altre richieste di condanna fatte al giudice Abigail Mellace sono: due anni e due mesi di reclusione per l'ex presidente della Giunta regionale Giuseppe Chiaravalloti; un anno e otto mesi per Pasquale Anastasi; a cinque mesi e dieci giorni per Raffaele Bloise; un anno e quattro mesi per Enza Bruno Bossio; un anno per Eugenio Conforti; a un anno per Franco Nicola Cumino; un anno e quattro mesi per Francesco De Grano; a un anno e due mesi per Nicola Durante; a sei mesi piu' il minimo previsto per le violazioni della legge in materia di lavoro per Giuseppe Fragomeni; a un anno e dieci mesi per Giuseppe Lacaria; a un anno e sei mesi per Antonio La Chimia; a due anni e due mesi per Giuseppe Lillo; a otto mesi per Tommaso Loiero; a un anno e dieci mesi per Gianfranco Luzzo; a un anno e dieci mesi e 800 euro di multa per Pietro Macri'; a sei mesi e 800 euro per Gianluca Morabito; a dieci mesi e 500 euro per Francesco Saladino; a sei mesi per Rinaldo Scopelliti; a sei mesi e 800 euro per Lucia Sibiano. L'assoluzione per tutte le accuse rispettivamente contestate e' stata infine chiesta per: Sergio Abramo, Carmine Aloisio, Mario Alvaro, Pietro Andricciola, Gianpaolo Bevilacqua, Mariangela De Grano, Maria Teresa Faga', Antonio Nicola Franco, Nicola Garagozzo, Francesco Lucifero, Luigi Muraca, Aldo Pegorari, Filippo Postorino, Saverino Saladino, Sabatino Savaglio, Mario Scardamaglia, Pasquale Maria Tripodi, Renzo Turatto, Peppino Biamonte. La trattazione dei giudizi abbreviati proseguira' nei giorni 15, 19, 22, 23, e 25 febbraio, con le arringhe dei difensori. La normale udienza preliminare per le 58 persone che non hanno chiesto il rito alternativo, invece, riprendera' il 16 febbraio.