Why Not, per Lia e Facciolla esiste un “sistema Saladino”
"Abbiamo portato al processo prove d'accusa che, sia pur sintetiche ed espresse con serenita', sono molto serie e atte a provare i reati contestati, a dimostrare la fondatezza di un impianto accusatorio che descrive una situazione gravissima". Pronta la replica dei sostituti procuratori generali Massimo Lia ed Eugenio Facciolla nel corso del procedimento seguito all'inchiesta "Why not", su presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici in Calabria.
Dopo che l'avvocato Francesco Gambardella, difensore di Antonio Saladino, ha tenuto la propria arringa a porte aperte, anche la pubblica accusa ha voluto rispondere pubblicamente, replicando soprattutto agli argomenti che i vari penalisti hanno sfoderato contro l'impianto accusatorio, e soprattutto sull'asserita non configurabilita' dell'associazione a delinquere contestata.
"Ma il 'sistema Saladino' esiste, e risulta ampiamente provato dal materiale del processo", hanno affermato i due pg descrivendo un "sistema assolutamente trasversale", basato sulla "miniera d'oro" dell'esternalizzazione di servizi alla ditta privata, la quale puo' utilizzare tutto il personale che vuole, consentendo di aggirare il divieto di assunzione nell'ente pubblico. Un sistema in cui, dunque, la Regione garantisce di elargire il finanziamento se la ditta poi, per eseguire il progetto finanziato, assume i lavoratori segnalati dal politico che ne ottiene un ritorno in termini clientelari.
Intnto sono attese per domani le decisioni del giudice dell'udienza preliminare Abigail Mellace nell'ambito del procedimento. Secondo quanto annunciato oggi in aula, dopo che in mattinata i pg Massimo Lia ed Eugenio Facciolla procederanno ad alcune precisazioni in merito al capo d'accusa di corruzione relativo al presunto illecito finanziamento della campagna elettorale di Agazio Loiero per le elezioni del 2005, e di un altro capo relativo alla vicenda che ha riguardato la societa' Tesi ed i finanziamenti avuti da Fincalabra, il giudice si ritirera' in camera di consiglio.
In giornata, dunque, dovrebbero arrivare tanto la sentenza relativa ai 42 giudizi abbreviati - che riguardano, tra gli altri, il presidente della Giunta regionale calabrese Loiero, e l'ex governatore Giuseppe Chiaravalloti - quanto la decisione relativa al rinvio a giudizio o al proscioglimento dei 56 imputati per i quali e' proseguita la normale udienza preliminare.