Why not: segretario Cisl Calabria depone in aula
Solo uno dei sei testimoni previsti per oggi, il segretario generale della Cisl Calabria, Paolo Tramonti, è stato sentito nel processo nato dalla nota inchiesta "Why not", avviata nel 2006 dall'allora sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Luigi de Magistris e poi, dopo l'avocazione a quest'ultimo, affidata alla Procura generale, che riguardava un presunto comitato d'affari che avrebbe illecitamente gestito i soldi destinati allo sviluppo della Calabria. Il sindacalista ha ripercorso in aula la vertenza dei lavoratori della societa' "incriminata", la Why not appunto, e gli scambi che ci furono in quell'occasione tra sindacati e Regione Calabria per venirne fuori. L'udienza si e' poi conclusa subito per la rinuncia a sentire gli altri cinque testi in calendario. I giudici del tribunale collegiale di Catanzaro (presidente Antonio Battaglia, a latere Adriana Pezzo e Giovanna Matroianni) hanno dunque rinviato all'udienza del 24 aprile per il prosieguo. Sul banco degli imputati siedono 27 persone, tra politici, imprenditori e professionisti, rinviati a giudizio il 3 marzo del 2010: Caterina Merante, testimone chiave dell'inchiesta "Why Not", chiamata a rispondere di una contravvenzione alle leggi in materia di lavoro, Aldo Curto, Marino Magaro', Gennaro Ditto, Francesco Morelli, Antonio Mazza, Rosario Caccuri Baffa, Giorgio Cevenini, Rosalia Marasco, Ennio Morrone, Cesare Carlo Romano, Rosario Calvano, Dionisio Gallo, Domenico Basile, Giancarlo Franze', Antonio Gargano, Filomeno Pometti, Michelangelo Spataro, Michele Montagnese, Pasquale Citrigno, Pasquale Marafioti, Clara Magurno, Alfonso Esposito, Giuseppe Pascale, Ernesto Caselli, Nicola Adamo, A.G.G.