Inchiesta Why not: il 21 aprile la sentenza d’appello

Catanzaro Cronaca

È attesa per il 21 febbraio la sentenza della Corte d'appello di Catanzaro nel processo di secondo grado per tredici imputati coinvolti nell'inchiesta "Why not", su presunti illeciti connessi alla gestione dei fondi pubblici in Calabria, già giudicati con processo dibattimentale. Nel corso dell'udienza di oggi sono proseguite le arringhe difensive, che dovrebbero terminare il 21 febbraio, appunto, giorno in cui è attesa anche la decisione dei giudici. La pubblica accusa ha già concluso chiedendo per alcuni condanne e rideterminazioni di pena, e per altri la conferma delle pene già inflitte in primo grado. Sul banco degli imputati siedono Nicola Adamo (assolto in primo grado), Domenico Basile (8 mesi in primo grado), Rosario Calvano (8 mesi in primo grado), Aldo Curto (assolto in primo grado), Giancarlo Franzè (già condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata della pena), Dionisio Gallo (8 mesi in primo grado), Antonio Gargano (1 anno e 6 mesi in primo grado), Rosalia Marasco (2 anni in primo grado), Michele Montagnese (1 anno in primo grado), Francesco Morelli (assolto in primo grado), Ennio Morrone (assolto in primo grado), Filomeno Pometti (1 anno in primo grado), Michelangelo Spataro (1 anno in primo grado). Nel processo sono costituite parte civile la Regione Calabria e Fincalabra. Il processo dibattimentale, celebrato a carico di 27 persone, si è concluso il 31 luglio 2012 con nove imputati condannati, nove completamente assolti nel merito, otto scagionati per intervenuta prescrizione dei reati, ed uno scagionato per morte del reo. (AGI)

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